Cultura

Mucca pazza: metà della popolazione Gb a rischio

Questo l'allarme lanciato dagli esperti del Cjd Surveillance Unit, in Gran Bretagna, sulle pagine di Lancet

di Paolo Manzo

Molte piu’ persone del previsto potrebbero ammalarsi della forma umana del morbo della mucca pazza. E l’allarme lanciato dagli esperti del Cjd Surveillance Unit, in Gran Bretagna, sulle pagine di Lancet. Esaminando un caso di probabile trasmissione della variante di Creutzfeldt Jakob attraverso una trasfusione di sangue, gli scienziati hanno scoperto che il codice genetico del paziente in questione e’ diverso da tutti gli altri a cui e’ stata diagnosticata la malattia. Questo allarga notevolmente la fetta di popolazione a rischio, circa la meta’. Il periodo di incubazione potrebbe essere piu’ lungo per le persone con queste caratteristiche genetiche, portatori sani del morbo e, dunque, potenzialmente capaci di infettare gli altri attraverso trasfusioni o strumenti chirurgici. Circa la meta’ della popolazione, spiega il coordinatore della ricerca James Ironside sulla Bbc news online, appartiene allo stesso sottogruppo genetico dell’anziano paziente morto cinque anni fa per un aneurisma all’aorta. L’uomo aveva ricevuto una trasfusione di sangue da una persona a cui successivamente, per l’esattezza nel ’99, era stata diagnosticata la forma umana del morbo della mucca pazza. Nonostante l’anziano non avesse manifestato alcun segno di disturbi neurologici, l’autopsia ha rivelato la presenza del prione impazzito nella milza e nei linfonodi. Secondo gli scienziati, e’ probabile che sia stato infettato dalla trasfusione. L’analisi genetica del paziente ha evidenziato due differenti versioni di un gene che controlla il comportamento dei prioni sani nell’organismo. E’ la proteina ‘impazzita’, infatti, la causa della Cjd. Ma tutte le altre vittime della malattia hanno sempre presentato due versioni compatibili del gene in questione: finora si riteneva che questo fosse un fattore di suscettibilita’ al morbo della mucca pazza, identificato nel 37% della popolazione. L’esame del Dna del paziente infettato dalla trasfusione fa saltare i conti, allargando il gruppo di persone a rischio: si stima che le due versioni ‘mal assortite’ del gene siano presenti in circa metà della popolazione. Cosi’ gli scienziati si aspettano nuovi casi di variante di Creutzfeldt Jakob in futuro. Intanto, entro questo mese il Medical Research Council britannico dovrebbe dare ufficialmente il via a ‘Prion-1’, la sperimentazione della chinacrina, anti-malarico su cui sono puntate le speranze di una cura contro la forma umana del morbo della mucca pazza.


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