Mondo

Mubarak: ‘No alla coalizione contro il terrorismo’

Il presidente egiziano contrario al progetto di Powel: ''Si rischierebbe di dividere la comunita' mondiale''

di Redazione

”L’Egitto e’ contrario a costituire coalizioni contro il terrorismo”. Lo ha detto il presidente egiziano Hosni Mubarak in una intervista con la Nbc, diffusa oggi dall’ambasciata del Cairo a Roma. ”Se questa idea passasse -ha spiegato riferendosi al segretario di stato americano Colin Powell- si rischierebbe di dividere i ranghi della comunita’ mondiale, di creare uno o piu’ fronti. Quello che vado chiedendo ripetutamente e’ la convocazione di una conferenza internazionale tenuta sotto l’ombrello delle Nazioni Unite, a New York, a Ginevra o altrove. E’ diventata una necessita’. Da essa non dovrebbe essere escluso nessun paese o gruppo di nazioni”.

L’obiettivo, ha aggiunto, ”dovrebbe essere quello di arrivare a decisioni ferme che vengano attuate da tutti, stati piccoli e grandi, e nei confronti di tutti, anche quei paesi che ospitano o danno protezione ai terroristi, evitando di invocare i diritti umani come pretesto”.

Mubarak si e’ detto convinto che non si possa dichiarare ”guerra” al terrorismo. ”Se i responsabili sono cinquanta o cento -ha affermato- noi non possiamo punire un intero popolo innocente. Una cosa del genere scatenerebbe polemiche critiche e nessuno si schiererebbe dalla nostra parte. Eventuali ritorsioni dovrebbero essere precedute da calcoli accurati. Arabi e musulmani non possono essere penalizzati, come si comincia a fare in America, questo e’ sbagliato. Noi dovremmo collaborare tutti insieme, senza coalizioni. Questa e’ l’unica via per combattere il terrorismo”.

Pronti ad aiutare gli Stati Uniti? ”Io non dico no -ha risposto il presidente- lo faremo con tutti i nostri mezzzi. Puniremo i responsabili se necessario”. Ma quanto ai responsabili e quanto a Osama Bin Laden, ritenuto la mente dell’attacco, Mubarak ha detto che ”si tratta per ora di supposizione, mere congetture” e di non sentirsi in grado di accusare nessuno. ”Aspettiamo e vediamo, ma non lanciamo accuse a caso contro arabi e musulmani”. Sulle motivazioni infine che potrebbero essere alla base degli attentati perpetrati contro gli Stati Uniti, il presidente egiziano non ha escluso che tra le ragioni potrebbe esserci anche il conflitto in atto tra palestinesi e israeliani”. ”Io spero -ha tenuto anche ad aggiungere- che Israele non cogliera’ questa occasione per creare maggiori problemi ai palestinesi e scatenare una campagna contro di loro che avrebbe come solo risultato quello di fomentare ulteriormente il terrorismo”.

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