Welfare
Mozione sui flussi migratori, via libero da Palazzo Madama
Il Senato ha approvato la mozionne che impegna il governo a rafforzare il processo di programmazione dei flussi sulla base di realistiche analisi
Il 26 ottobre scorso il Senato ha discusso due mozioni concorrenti sui flussi migratori, approvando la n. 42, della maggioranza, e respingendo la n. 35, dell?opposizione.
La mozione approvata, presentata fra gli altri dai senatori Finocchiaro, Treu e Russo Spena, impegna il governo a rafforzare il processo di programmazione dei flussi sulla base di realistiche analisi previsionali circa le necessità del Paese e le possibilità di equilibrato inserimento e integrazione degli immigrati nella società.
Il documento prende atto che l?attuale disciplina prevista dall?art. 3 del Testo unico sull?immigrazione impone una procedura d?accesso in Italia per motivi di lavoro basata essenzialmente sulla chiamata diretta o numerica, «non corrispondente alle necessità delle famiglie e di quelle imprese che richiedono il contatto diretto con il lavoratore».
«Di conseguenza», si legge nella mozione, «è procedura abituale l?entrata regolare dello straniero extracomunitario non autorizzato alla ricerca di lavoro, il quale poi viene direttamente impiegato al nero. Questo stato di cose determina un?inevitabile crescita del numero di stranieri in situazione di irregolarità».
Per questo, tra gli altri impegni che il Senato indirizza al governo troviamo quello di rivedere la normativa d?accesso legale al lavoro, prevedendo meccanismi più flessibili e adatti ad assicurare un effettivo incontro tra domanda e offerta; di realizzare la riforma dei procedimenti di acquisizione della cittadinanza, oggi «assai difficilmente percorribili dagli immigrati ben integrati e da anni regolarmente soggiornanti nel Paese» e di sostenere e rafforzare le politiche bilaterali e multilaterali con i Paesi di emigrazione.
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