Non profit

Mozilla: Da browser per Internet a Fondazione non profit

Mozilla.org vara una fondazione non profit. Obiettivo? SuperMozilla unico vero avversario di Internet Explorer di Microsoft

di Redazione

Una revolution in salsa verde che sa di dollaro quella di Mozilla.org: la comunità che ha dato vita al più fiero avversario al dilagare di Internet Explorer e Outlook Express diventa, infatti, fondazione non profit. Una trasformazione per l’ambizioso draghetto che anima una vivace comunità di sviluppatori e che negli ultimi cinque anni ha saputo conquistarsi il rispetto e il supporto del mondo dell’open source di cui oggi rappresenta una delle punte di diamante. Per muovere un passo in avanti, che potrebbe significare molto, moltissimo, per il futuro del progetto, Mozilla.org ha potuto contare ancora una volta su America Online. AOL, infatti, nei prossimi due anni ha promesso un finanzilla di almeno due milioni di dollari. Ma la erigenda Mozilla Foundation potrà contare anche su altri supporti, visto il ruolo di sempre maggiore rilievo assunto dai suoi software per internet. E le iniezioni finanziarie e commerciali che arriveranno potrebbero offrire un ventaglio di opportunità molto interessanti per tutti gli sviluppatori coinvolti nel progetto. Ergo: Mozilla potrebbe mettere le ali. La Foundation “sarà – come si legge sul suo sito – la casa di Mozilla.org” e promuoverà la distribuzione e l’adozione delle più importanti applicazioni basate sul codice di Mozilla. “Come prima, – si legge sull’omonimo sito Web – Mozilla.org coordinerà ed incoraggerà lo sviluppo e il testing del codice di Mozilla”. Mitchell Baker, chief lizard wrangler di Mozilla.org, sostiene che questa mossa, a lungo cullata dal proprio team, metterà nelle condizioni gli sviluppatori di creare funzionalità e prodotti più innovativi e di focalizzarsi maggiormente sulle necessità degli utenti finali. Queste sono anche fra le motivazioni chiave che di recente hanno spinto Mozilla.org a cambiare rotta e ricominciare lo sviluppo di Mozilla da una base di codice, quella del fratellino Firebird, meno prolissa e più modulare. Fra i finanziatori della Mozilla Foundation compaiono anche IBM, Sun, Red Hat e quel geniaccio di Mitch Kapor, a suo tempo fondatore di Lotus e mastermind di quel capolavoro che è stato considerato il celebre foglio di calcolo “Lotus 1-2-3”. Kapor, che all’interno della fondazione ricoprirà la carica di chairman, ha messo a disposizione della nuova organizzazione una somma pari a 300mila dollari. Eppure, in ore tanto importanti per la comunità del drago rosso, non tutti se la sentono di festeggiare. In queste stesse ore, infatti, AOL ha confermato il licenziamento di decine tra quegli sviluppatori rimasti ad occuparsi di Netscape, nome tanto importante nella storia dei browser quanto poco rilevante nell’oggi tecnologico. L’annuncio ufficiale parla di 50 dipendenti che, secondo AOL, rappresenterebbero il 10 per cento del team di Netscape. Altre fonti, fra cui Mozillazine.org, sostengono che fra i licenziati vi sarebbero anche diversi sviluppatori che, all’interno di Netscape, lavoravano sul motore di rendering open source Gecko, lo stesso che è alla base di Mozilla. Stando a questa fonte, alcuni degli sviluppatori di AOL verranno temporaneamente “prestati” a Mozilla.org. Qualcuno sostiene che questa decisione è diretta conseguenza dell’accordo stipulato pochi mesi fa fra AOL e Microsoft, un patto che, fra le altre cose, prevede per i prossimi sette anni l’adozione, nei propri servizi on-line, di Internet Explorer. Sebbene AOL abbia assicurato, attraverso alcuni suoi portavoce, che continuerà a supportare sia il browser Netscape che il portale ad esso dedicato, ha tuttavia glissato sul futuro dello sviluppo del proprio browser, da poco rilasciato nella versione 7.1. Del resto da tempo molti si chiedono se ha ancora senso, per AOL, disperdere energie su Netscape quando ha fra le mani un erede capace di sparar fuoco come Mozilla. Fonte: Punto-Informatico

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