Non profit

Movimento Cristiano Lavoratori, al servizio dei più deboli

«I nostri servizi alla persona in Italia e i nostri interventi di cooperazione all'estero sostenute grazie alla raccolta del 5permille», sottolinea il vice presidente Giovanni Gut, «uno strumento che mette al centro le relazioni all’interno della comunità, che dà a ciascuno la possibilità di essere protagonista nella vita sociale»

di Giovanni Gut

Parlare di opere e iniziative sociali al tempo della pandemia significa parlare del futuro del nostro Paese. L'Italia è stata sempre caratterizzata da una significativa presenza delle associazioni, realtà che nascono in seno alla comunità e che si occupano del bene comune attraverso la risposta a dei bisogni: un patrimonio che anche in questi mesi è stato una risorsa importante per far fronte alla tragedia della pandemia. Con la progressiva riapertura e la ripartenza del nostro Paese il ruolo della società civile è decisivo per garantire la pace sociale e la risposta concreta alle esigenze della comunità, in particolare a quelle espresse dai soggetti più fragili.

In questo contesto si collocano le opere Movimento Cristiano Lavoratori, sostenute grazie alla raccolta del 5permille: uno strumento che permette ai cittadini di scegliere liberamente di aiutare gli enti e le opere che sentono più vicini, che mette al centro le relazioni all’interno della comunità, che dà a ciascuno la possibilità di essere protagonista nella vita sociale.

Il MCL, con la sua capillare rete di servizi alla personache si occupano di educazione, assistenza fiscale e previdenziale, formazione al lavoro, aiuto alle fragilità, servizi al lavoro, famiglie, tutela della non autosufficienza – risponde ai bisogni sempre più vasti della comunità. Un'azione che pone particolare attenzione, da una parte, all'educazione dei giovani affinché possano far fiorire i propri talenti e farsi carico in modo consapevole della responsabilità della cosa comune, dall'altra al tema del lavoro così decisivo per la vita delle persone, della famiglia e per la prosperità della società intera.

Se i percorsi educativi del MCL sono caratterizzati da importanti collaborazioni con le Università, per garantirne la qualità, rispetto al lavoro sono numerose le iniziative volte ad una maggiore inclusione e coesione sociali, soprattutto attraverso progetti contro il caporalato in agricoltura e per l'accoglienza di immigrati, in particolar modo in Sicilia e in Campania, dove sono state costituite cooperative di lavoratori e per la ricerca del lavoro regolare.

A queste iniziative del MCL sul suolo nazionale, si aggiungono quelle che vengono svolte all'estero sia attraverso la cooperazione internazionale (grazie ad una propria ONG di riferimento), sia attraverso interventi diretti. La dimensione internazionale, segnata da un concreto europeismo, è sempre stata importante nella vita del MCL e ha permesso di realizzare varie opere oltre i nostri confini.

L'impegno profuso sia in Romania che in Bosnia ha consentito la costruzione di numerose opere di formazione al dialogo sociale per le organizzazioni sociali e la società civile. In particolare, a Sarajevo è stato realizzato un centro di formazione per giovani appartenenti alle diverse etnie e comunità religiose, situato sulla collina tristemente famosa per i bombardamenti sulla città. Un segnale di pace e di riconciliazione attraverso le nuove generazioni.

E proprio l'impegno per la pace caratterizza i progetti avviati negli altri Paesi dell'area balcanica (Albania, Croazia, Macedonia, Montenegro e Serbia) che hanno permesso il dialogo e la cooperazione tra persone e organizzazioni divise dai conflitti e dalle guerre. Non solo in Europa, ma pure in Africa, dai Paesi che si affacciano al Mediterraneo, come il Marocco, a quelli con maggior difficoltà come l'Eritrea, il MCL realizza dei progetti a beneficio delle comunità locali.

Tutti questi sono semplici esempi di opere realizzate da un ente del Terzo settore, quale il Movimento Cristiano Lavoratori, che possono aiutare a comprendere quale importante contributo può dare la società civile per uscire dalla crisi che stiamo attraversando. Per una vera ripartenza del nostro Paese è necessario mettere al centro le relazioni sociali affinché l’esasperazione accumulata in questi mesi non si trasformi in conflitto e, anzi, possa trasformarsi in una spinta decisiva per la ricostruzione dell’Italia.


*Giovanni Gut, vice presidente Movimento Cristiano Lavoratori

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