Famiglia

Movimentisti e Goldman Sachs, due anime a via XX settembre

La Sinistra e l'economia: gli opposti nella stanza dei bottoni

di Christian Benna

Forse a Paolo Cento si può rimproverare un curriculum piuttosto magro in tema di materie economiche, essendone quasi digiuno. Ma è certo che neppure i suoi più feroci detrattori (e sono tanti sia nell?opposizione che nella maggioranza) possono accusarlo di occupare alla leggera e per puro titolo onorifico la poltrona di sottosegretario al Tesoro. In attesa di ricevere le (probabili) deleghe al patrimonio artistico, il 44enne noglobal verde, dottore in legge, nella scorsa legislatura vicepresidente della Commissione Giustizia, non dorme sugli allori e si è già messo al lavoro. Così anche nel giorno della festa della Repubblica e della parata militare, in cui buona parte del mondo politico ha stigmatizzato la sua presenza alla contromanifestazione pacifista. A margine della contestazione arcobaleno, Cento ha infatti incontrato le organizzazioni che aderiscono alla campagna Sbilanciamoci!, una sorta di lobby per promuovere un?economia di giustizia e i diritti della pace e dell?ambiente. E con loro il neosottosegretario ha lanciato un tavolo di confronto per discutere numerose proposte da inserire nel prossimo Documento di programmazione finanziaria.

All?ordine del giorno i grandi argomenti per spianare la strada a un nuovo modello di sviluppo: carbon tax, riconversione civile della finanza pubblica, stop alle spese militari, introduzione del reddito minimo per i disoccupati, rendicontazione sociale accanto agli indicatori ?tradizionali? del Pil. Un paniere di idee che orbita da anni attorno ai movimenti e che però rischia di risultare un boccone indigesto a molti fra i suoi colleghi di via XX Settembre. Perché il ministero dell?Economia del governo Prodi è una squadra che gioca la partita delle riforme spesso su campi avversi. Con i vertici del Tesoro, Tommaso Padoa Schioppa, e i viceministri Vincenzo Visco (delega al fisco) e Roberto Pinza (credito), sarà persino difficile trovare un vocabolario comune. Tuttavia è probabile che ai piani più ?bassi? del ministero la softeconomy di Paolo Cento trovi diverse sponde di dialogo.

Tra i sottosegretari freschi di nomina si annuncia sintonia con il sindacalista Alfiero Grandi. Ex numero uno della Cgil dell?Emilia- Romagna e sottosegretario alle Finanze durante i governi D?Alema e Amato (si è occupato del rafforzamento dei controlli di giochi e lotterie), Grandi, come Paolo Cento, è un fervente promotore di iniziative in favore della Tobin Tax, l?accisa sulle transazioni finanziarie internazionali.

Canali di comunicazione potrebbero aprirsi anche con Mario Lettieri (Margherita), docente 64enne nato a Gallicchio (Potenza), già segretario della commissione Finanze, vicino al Movimento di solidarietà di Paolo Raimondi, promotore della legge sulla class action in Italia (stoppata poi al Senato) e acceso sostenitore di una Nuova Bretton Woods per cambiare faccia ai mercati monetari e frenare le speculazioni finanziarie. Tuttavia certe battaglie sociali in salsa no global rischiano di trovare un muro di fronte al sottosegretario Massimo Tononi, il 41enne delfino di Prodi ai tempi dell?Iri e procuratore di Goldman Sachs, la più importante (e aggressiva) banca d?affari del mondo. Invece è tutta da decifrare l?ipotesi di dialogo con un altro sottosegretario, Antonangelo Casula, diessino sardo, presidente di Ancinet e delle aziende energetiche di Carbonia e Sulcitana.

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