Non profit
Mostri
Tutti a pensare che il mostro fosse uno, con un nome e cognome noto e repellente: Pietro Pacciani. E invece non era uno, erano tanti...
di Alter Ego
Sarebbe una farsa, se non fosse una tragedia agghiacciante. Dopo trent?anni di omicidi e inchieste, comincia a prendere corpo l?ipotesi realistica sul mostro di Firenze. Non era uno, il Pietro Pacciani, il contadino di Mercatale, il compagno di merende. Non era un mostro, ma più mostri.
Il quadro comincia a essere chiaro, purtroppo. Non un mostro, ma tanti mostri. E non è una metafora. Mostri veri, quelli che di giorno hanno l?aspetto normale. Anzi di più, rispettabile: il farmacista, il medico, il commercialista, l?avvocato. Mostri cui la gente si rivolge di giorno per avere sicurezza, risposte, magari anche aiuto e comprensione. Mostri che magari riescono a dare tutto questo. Di giorno, però. Perché di notte, di notte le cose sono diverse. Di notte questi mostri dall?aspetto normale, anzi rispettabile, si riuniscono in luoghi isolati, che s?inerpicano su stradine sterrate in un via vai da ville con stanze segrete, dove si celebrano messe nere, unioni con il demonio, riti esoterici dove i prezzi di corpi asportati dopo delitti efferati e vigliacchi cercano di estinguere la sete di desideri inconfessabili.
Ma quali? Nessuno lo sa. Perché di esoterico, di trasgressivo, di arcano, questi mostri non hanno niente. Perché della perfezione delle forme e dell?armonia del cosmo, unico, vero, immortale principio di ogni pratica esoterica questi borghesucci di terza, questi massoncelli di periferia dorata non sanno niente.
Se non fossero criminali, assassini, folli, questi mostri resterebbero soltanto quello che in fondo sono: poveracci, ignoranti, arricchiti. Mostri che del Male possono esprimere soltanto la banalità.
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