Non profit

Mosca: Putin fa l’agenda della società civile

Quest’anno la Russia preside il G8 per la prima volta. Da qui l’incontro moscovita in preparazione del summit

di Redazione

Di cosa possono discutere la presidente dell?associazione degli industriali russi e un inviato della società civile tedesca in un lussuoso albergo moscovita? Non è l?inizio di una barzelletta, e tanto meno un incontro casuale. È ciò che è accaduto al Civil G8, appena conclusosi a Mosca, cui ho partecipato in qualità di rappresentante di Acevo, l?associazione britannica dei direttori del terzo settore. Il Civil G8 riunisce i rappresentati della società civile dei paesi che fanno parte del G8. Il suo scopo è di influenzare l?agenda del G8, e monitorarne i lavori così come l?applicazione delle decisioni prese. Quest?anno la Russia preside il G8 per la prima volta. Da qui l?incontro moscovita in preparazione del summit che si svolgerà a luglio a San Pietroburgo. Se l?anno scorso, in Gran Bretagna, il Civil G8 è stato dominato da Make Poverty History, quest?anno, invece, sembra che la società civile sosterrà l?agenda del governo russo! Mi ha colpito lo schiacciamento del dibattito sugli interessi e la retorica del governo russo. Qualche esempio? Se l?anno scorso si discuteva di ?global warming? e di fonti energetiche alternative, quest?anno si parlava di ?energy security? e dell?impiego del nucleare. Ancora, se normalmente parliamo di promozione della pace e dialogo interculturale, a Mosca si è discusso di ?human security? e lotta al terrorismo. Inutile dire che i riferimenti alla necessità di rispettare i diritti umani erano del tutto assenti! Alcune sessioni sono state pilotate da un gruppo di delegati russi, che si erano preparati in anticipo, tirandosi dietro gli indecisi e omettendo le timide proteste degli altri. Per questa ragione, diversi delegati stranieri si sono rifiutati di sottoscrivere la relazione della sessione ?human security? contenente le raccomandazioni finali per il G8. Un altro aspetto peculiare di questo evento – probabilmente dovuto alla specificità del contesto nazionale – è stata la partecipazione di persone del business tra i delegati. Tant?è vero che in una sessione si è discusso di protezione del copyright insieme allo sviluppo in Africa. Quella russa è una società civile molto confusa quando deve definirsi ed esprimersi. Senza dubbio, ha ancora poca autonomia rispetto al governo e alle imprese. Sembra che non riesca a trovare una propria collocazione nella società e che sia dunque costretta a divenire serva di altri interessi. Nonostante questo, credo però che un rifiuto netto del dialogo finisca col punire proprio quella società civile che è meno in grado di sopportare il colpo. A noi non resta che sviluppare una strategia che aiuti la società civile russa a svilupparsi emancipandosi, e che convinca il governo russo dell?importanza di veri processi democratici. Info: http://en.civilg8.ru/

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