Salute

Morto di Aids lasciato nudo per 3 giorni nella bara

Sotto accusa è finito l'ospedale Sant'Anna di Como

di Redazione

Nessuno ha avuto il coraggio di toccare quel cadavere. Per questo il corpo di una uomo morto di Aids è stato lasciato completamente nudo nella bara per tre giorni, almeno stando alla testimonianza di un’amica della donna: sotto accusa è finito l’ospedale Sant’Anna di Como.

Al centro dell’episodio L.M., un giovane di 35 anni residente alla periferia della città con trascorsi da tossicodipendente. Per tre giorni a coprire il suo corpo, messo in un sacco strerile, c’è stato solo un lenzuolo. Ai parenti, per regolamento, non è più possibile procedere direttamente alla vestizione del congiunto se il decesso è avvenuto al reparto di malattie infettive e gli operatori dell’obitorio hanno sostenuto che essendo talmente rigido il corpo non è stato possibile mettergli alcun abito.

A denunciare l’accaduto, durante i funerali, ieri pomeriggio, è stata un’amica della vittima, Barbara Brunelli, ausiliaria al Sant’Anna, salita sul pulpito per dire pubblicamente la storia. Dal Sant’Anna interviene invece il manager Roberto Antinozzi che difende l’operato di medici, infermieri e addetti alla camera mortuaria: “Hanno fatto il loro dovere attenendosi scrupolosamente alle regole”.

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