Prevenzione

Morte in culla? Ecco cinque consigli per evitarla

Le regole della nanna sicura, con le vignette di Staino, sono state redatte dall’associazione Semi per la sids, onlus che in Italia riunisce i genitori che hanno perso i propri bimbi a causa della morte in culla, impegnata per garantire l'accesso a tutti, indipendentemente da reddito, formazione e paese di provenienza, i giusti consigli di prevenzione

di Nicla Panciera

Causa il decesso di oltre 250 bambini l’anno in Italia, un nuovo nato ogni duemila circa. È la sindrome della morte in culla (Sids), definita come un evento imprevedibile in cui un neonato che non ha mai dato segni di problemi di salute muore inaspettatamente durante il sonno. È dunque un evento che, per definizione, rimane senza causa certa e «resta inspiegato dopo una approfondita indagine, comprensiva di un dettagliato esame delle circostanze e del luogo dove è avvenuta la morte, della revisione della storia clinica e di una autopsia completa», secondo la definizione del Ministero della Salute. La ricerca è pervenuta, comunque, all’individuazione di alcuni fattori di rischio evitabili con l’assunzione di determinate pratiche preventive ormai consolidate.

L’associazione Semi per la sids, onlus che in Italia riunisce i genitori che hanno perso i propri bimbi a causa della morte in culla, ha stilato una lista di consigli, corredata da alcune vignette di Staino e che è stata presentata in occasione della conferenza internazionale su natimortalità, morte perinatale, sindrome della morte improvvisa del lattante (Sids) e morte improvvisa inaspettata nell’infanzia (Sudi) dell’International society for the study and prevention of perinatal and infant death Ispid al Meyer di Firenze.

Come ricorda Allegra Bonomi, presidentessa di Semi per la Sids, l’associazione è impegnata da sempre «nel diffondere la conoscenza delle pratiche per la nanna sicura e l’accesso agli strumenti di prevenzione più adeguati a tutte le famiglie, indipendentemente dal reddito, dalla scolarizzazione e dal Paese di provenienza». 

«L’ipotesi più accreditata per spiegare la Sids resta quella del “triplice rischio”, ovvero la concomitanza di età critica (il primo anno di vita, con una finestra di maggior rischio tra i 2 e i 4 mesi), fattori di rischio epidemiologico e ambientale e una vulnerabilità biologica, legata ad alterazioni a carico delle strutture troncoencefaliche implicate nel controllo del cuore e del respiro» spiega Raffaele Piumelli, pediatra e co-presidente della conferenza. «Sono emerse negli anni nuove evidenze scientifiche che identificano in alcune variazioni nel metabolismo di neurotrasmettitori quali la serotonina, la dopamina o l’orexina dei tratti che aumentano il rischio Sids ma dobbiamo ricordare che, anche se ci piacerebbe trovare il colpevole per la Sids, non esistono ad oggi marcatori in grado di predirla. Piuttosto, ancora molto può essere fatto per la prevenzione: il 90% di queste morti improvvise sono legate a pratiche di sonno non sicure, come il bedsharing, che non vanno incoraggiate»

I fattori di rischio cui fa riferimento il pediatra sono il posizionamento prono durante il sonno, l’esposizione al fumo di tabacco un epoca sia prenatale sia postnatale, l’uso eccessivo di coperte o cuscini, la condivisione del letto e un ambiente di sonno sovra-riscaldato.

Posizione supina

La posizione più idonea per dormire è quella sulla schiena, non a sotto e nemmeno sul fianco. Fatelo dormire su un materasso rigido, coperto da un lenzuolo con angoli e senza cuscino: non utilizzate altre lenzuola, coperte, trapunte, paracolpi, peluche o altri oggetti morbidi.

Fatelo dormire nella vostra stanza ma non nel letto con voi. I dispositivi di seduta, come seggiolini per auto, passeggini, dondolini, sdraiette, marsupi e imbracature per neonati, sono sconsigliati per il sonno, così come divani e poltrone.

Niente fumo

Non fumate (anche svapo e fumo passivo) durante la gravidanza.
Non fumate (anche svapo e fumo passivo) quando il bambino è nato e non tenete il bambino in ambienti dove si fuma. Il fumo, compreso lo svapo, aumenta il rischio che i bambini nascano prematuri e sottopeso alla nascita, entrambi fattori di rischio per la Sids.

Per lo stesso motivo sono da evitare l’uso di marijuana, oppioidi, droghe e soprattutto di alcol, durante la gravidanza e dopo il parto.

Fresco è meglio

Non coprite troppo il neonato e non avvolgetelo stretto nelle coperte. Tenetelo lontano da fonti di calore: la temperatura ambientale ideale per il sonno è di 18-20° C. Se il bambino ha la febbre può aver bisogno di essere coperto di meno, mai di più. Se è necessario coprirlo, lo strumento più sicuro è il sacco-nanna.

Allattatelo al seno

Il latte materno è il miglior alimento per un neonato: se possibile, allattate il vostro bambino al seno. L’allattamento al seno fornisce al neonato un sistema immunitario integrato e i bambini allattati al seno si svegliano più facilmente dal sonno. È importante rimanere sveglie durante l’allattamento. Dopo la poppata il bambino deve tornare nel suo lettino.

Sì al succhiotto

Per evitare il rischio di strangolamento, il ciuccio non deve essere mai attaccato ai vestiti del bambino, a peluche o al collo. È possibile introdurlo dopo il primo mese di vita ad allattamento avviato, senza forzare se il bambino lo rifiuta. Se il bambino perde il ciuccio questo non va reintrodotto e non va mai immerso in sostanze edulcoranti. È utile sospenderne l’uso entro l’anno di vita.


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