Volontariato

“More colour in the media”, progetto per tv multietniche

Ecco la rete di organizzazioni europee che si occupano di inserire immigrati nella comunicazione: perché l'assenza delle minoranze nei tg ne amplifica l'esclusione sociale. In Italia è attivo il Cos

di Benedetta Verrini

Si chiama “On line/More colour in the Media”, ed è una rete formata da 60 organizzazioni europee nata allo scopo di assicurare un’esauriente presenza nel mezzo radiotelevisivo alle minoranze etniche in Europa. Per raggiungere questo scopo, il principale obiettivo della rete è quello di facilitare l’inserimento professionale dei giovani immigrati nel settore dell’emittenza. Il progetto è seguito in Italia dal Cospe, Cooperazione per lo sviluppo dei Paesi emergenti, che l?anno scorso ha formato dieci stranieri (provenienti da Marocco, Egitto, Algeria, Guatemala, Albania, Santo Domingo) che successivamente hanno trovato lavoro in emittenti radio locali e in progetti di comunicazione per le loro comunità.
In un incontro a Firenze, il coordinatore del network ?On line?, l’olandese Ed Klute, ha detto: “L’assenza delle minoranze in tv finisce per rafforzare nell’opinione pubblica la percezione della loro esclusione sociale e induce nelle stesse minoranze dei dubbi sulla loro identità”. Il network punta a sviluppare nuove competenze all’interno delle stesse minoranze, che possano favorire l’inserimento professionale dei giovani immigrati all’interno dei media.
?Lo sviluppo di media per le comunità straniere o di trasmissioni in lingua su media italiani è una realtà vivacissima e in forte crescita in Italia ? spiega Anna Meli, responsabile del progetto per il Cospe. L?ong sta completando una mappatura di tutte le emittenti radio, tv e delle testate di giornali (fondate o dedicate agli stranieri) esistenti nel nostro Paese. ?La prima impressione è che il mezzo preferito sia la radio ? continua Meli ? Ci sono esperienze bellissime, anche su scala locale, di trasmissioni radio che hanno molta fortuna. La speranza è che queste professionalità non restino relegate a una comunicazione di nicchia, ma possano avere pari opportunità anche nei media nazionali?.

Info: www.cospe.it
www.multicultural.net

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