Welfare

Mordeglia (Cnoas): «Aumentano le violenze contro gli assitenti sociali»

L'allarme lanciato dal Consiglio nazionale dell'Ordine degli assistenti sociali. L'ultimo episodio si è verificato a Chioggia dove una donna ha aggredito l’assistente sociale da cui era seguita ed altri 3 operatori. Il motivo sembra essere la sospensione di 150 euro di integrazione al reddito, perchè non vi erano più i requisiti.

di Redazione

«Questo episodio, purtroppo, non è isolato: anche nei giorni precedenti si sono succeduti diversi episodi di violenza nei confronti di assistenti sociali. Solo due giorni prima, a Piacenza, una donna settantenne ha minacciato di morte con un coltello due assistenti sociali negli uffici Acer; tre giorni prima, a Rho, un  43enne aggredisce gli assistenti sociali prima, i poliziotti poi; ad inizio maggio, a Gravina in Puglia, un 35enne è stato arrestato dai Carabinieri con le accuse di violenza e lesioni ad incaricato di pubblico servizio (10 giorni di prognosi per le lesioni riportate dall’assistente sociale che seguiva il caso). E sono solo alcuni dei casi riportati dalla stampa» afferma la presidente Silvana Mordeglia.

«E’ la seconda volta in soli due mesi (la prima, il 7 marzo, per l’aggressione subita a Genova da 4 colleghi) che esprimiamo pubblicamente, con un comunicato stampa, la nostra preoccupazione per i frequenti atti di violenza nei confronti di assistenti sociali e di altri professionisti che operano nei servizi sociosanitari del territorio. La crisi economica e sociale preme sulle famiglie e determina un aumento delle fragilità delle persone. E mentre avviene questo i fondi destinati al sociale, anziché aumentare, subiscono ulteriori tagli. Non possiamo essere noi professionisti del sociale a pagarne le conseguenze, è ora che le istituzioni responsabili ne prendano atto e agiscano per garantire la sicurezza di chi opera in prima linea», continua Mordeglia.

«Non ci aiuta nemmeno una certa televisione – aggiunge Mordeglia – che spesso ricorre a racconti di parte e strumentalizzazioni col rischio da un lato di pregiudicare le migliaia di percorsi di collaborazione attualmente in essere tra cittadini e professionisti che riescono a mettere in moto relazioni positive di sostegno e di superamento di situazioni problematiche e dall’altro di favorire, con fatti delicati raccontati in maniera quantomeno parziale, possibili episodi di violenza nei confronti di chi opera nei territori».

«Come Consiglio nazionale dell’Ordine – conclude la Presidente – continuiamo a denunciare ed evidenziare queste violenze, chiedendo al Governo e alle amministrazioni regionali e locali un processo di revisione delle politiche sociali che permetta una concreta e migliore redistribuzione delle risorse umane ed economiche sui territori, a tutela degli uomini, delle donne e dei bambini che vivono in situazioni di disagio ed anche degli stessi assistenti sociali e di tutti i professionisti con i quali collaboriamo. Come Consiglio nazionale stiamo inoltre cercando di porre in essere direttamente strategie di tutela – formazione ai colleghi per prevenire situazioni di rischio ed altro – perché occorre agire immediatamente per interrompere questa escalation di violenza e tutelare le persone in difficoltà e i colleghi. Anche per dare una risposta, seppur tardiva, agli assistenti sociali che hanno subito simili episodi a cui esprimo a nome del Consiglio nazionale e di tutta la comunità professionale solidarietà e vicinanza».


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA