Non profit

Morando: «Possibile rivedere il regime fiscale»

Lo ha detto il viceministro dell'economia al Congresso Acri di Lucca. «Il governo ha studiato un trattamento privilegiato per i fondi pensioni integrativi. Lo stesso trattamento potrebbe essere allargato alle fondazioni»

di Giuseppe Frangi

Al Congresso Acri di Lucca è intervenuto Enrico Morando, viceministro dell'Economia che ha voluto affrontare il nodo della tassazione dei capital gain che ha penalizzato le Fondazioni per la misura presa dal Governo nel luglio 2104. «Nel contesto della crisi non è stato un errore un aggravio sui guadagni da capitali», ha detto Morando, «ma ora è altra cosa ragionare insieme con investitori di lungo e periodo, e quindi come la politica fiscale possa premiare quella parte di investimenti orientati alla crescita dell'economia reale e della qualità sociale. Già nella Finanziaria del 2015 abbiamo aperto qualche spiraglio. Abbiamo stabilito, per la peculiarità socialmente rivelante degli investimenti dei fondi pensioni integrativi, che il prelievo sul capital gain debba essere decisamente inferiore. Ora questa stessa metodologia di prelievo fiscale privilegiato, dovrebbe essere applicata anche alle fondazioni».

Guzzetti nella sua relazione ha chiarito quali sono i termini del nuovo trattamento fiscale: «Nel luglio 2014 gli oneri sui rendimenti derivanti dagli investimenti finanziari sono passati dal 20% al 26% (dopo aver già subito nel 2012 l’incremento dal 12,5% al 20%); la successiva legge di stabilità per il 2015 ha poi portato a un ulteriore aggravio della tassazione sulle rendite finanziarie, riducendo la quota di esenzione sui dividendi percepiti dal 95% al 22,26% (quota rimasta invece al 95% per i soggetti privati profit, le cui risorse, a differenza di quanto avviene per le Fondazioni, non vengono riversate a favore della collettività)».


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