Sostenibilità

Monticchiello: il caso ecomostro sbarca in Parlamento

E' di ieri l'interrogazione parlamentare di Ezio Locatelli, deputato di Rifondazione Comunista.

di Chiara Sirna

Inciampa, ma non si ferma mai. Intorno all’ecomostro di Monticchiello divampano polemiche. interrogazioni parlamentari, scontri locali tra compagni di partito, levate di scudi a livello provinciale, regionale e nazionale (non solo nelle sfere filoambientaliste), ma nessuno ha messso ancora la parola fine sul progetto. Dalla decisione, la scorsa settimana, di arruolare due architetti (uno scelto dal ministero dei Beni Culturali e l’altro dal Comune di Pienza) per ridimensionare l’impatto paesaggistico e ambientale della lottizzazione in atto, ora il caso è sbarcato in Parlamento. Ieri Ezio Locatelli, deputato di Rifondazione Comunista, ha rivolto ai ministri dei Beni Culturali e dell’Ambiente un’interrogazione a tema chiedendo al governo “come intende comportarsi al fine di salvaguardare il territorio della Val d’Orcia da pressioni speculative”, aggiungendo che riterrebbe opportuno attuare “un’indagine conoscitiva per accertare la compatibilità di alcuni progetti edilizi in fase di realizzazione nel territorio patrimonio dell’Unesco”. “E’ del tutto evidente”, ha concluso Locatelli, “che i lavori in corso d’opera, sia per quanto riguarda la quantità delle costruzioni, sia per quanto riguarda la modificazione del profilo collinare, hanno un impatto fortemente negativo con un grave danno storico, ambientale e paesistico per un terriotio considerato appunto patrimonio dell’umanità”. Ma intanto l’onda d’urto della lottizzazione e delle sue dimensioni ha travolto anche la politica locale. Il sindaco di Pienza, Marco del Ciondolo (DS) ha voluto ricordare che fin dall’inizio, nel 1989, quando era sindaco la “compagna” Vera Petreni (Pdci) l’intervento non nacque come “iniziativa di edilizia popolare, ma come insediamento di sola edilizia residenziale privata”. Il che significa, spiega ancora Del Ciondolo, “che la volumetria di edilizia residenziale pubblica residuale a Monticchiello, prevista nel piano del 1973, veniva svenduta a favore di una lottizzazione privata”. E non solo. La variante approvata nel 1997, “non fissava”, conclude il sindaco, “il numero degli alloggi, ma solo la volumetria complessiva”. Motivo per cui oggi il progetto della societa di costruzione “Iniziative Toscane” prevede oggi 86 appartamenti “anziché i 36 di partenza”.


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