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Monti manda la Finanza alle onlus

La bozza del decreto sulla semplificazione fiscale

di Gabriella Meroni

Porte aperte alle visite a sorpresa della Guardia di Finanza nei locali delle onlus, Sarebbe questa una delle principali novità contenute nella bozza del decreto sulle semplificazioni di natura tributaria messo a punto dal governo. L’altra novità di rilievo contenuta nello stesso decreto sarebbe la soppressione – annunciata ma non ancora ratificata – dell’Agenzia per il terzo settore.

Nel dettaglio, il provvedimento relativo alle verifiche fiscali modificherebbe il comma 1, dell’art. 52, dpr n. 633/1972 (decreto Iva) per potenziare l’azione di controllo effettuata nei confronti di tutte le tipologie di enti non commerciali ma in particolare delle onlus destinatarie dei benefici previsti dalla legge omonima (Dlgs. 460/1997). La ratio del decreto sarebbe quella di colpire coloro che, non essendo onlus ma società commerciali, si ammantano di questa qualifica per godere appunto dei vantaggi fiscali riservati a fondazioni, associazioni, organizzazioni di volontariato.

Finora per effettuare ispezioni nei locali sede delle onlus la Guardia di Finanza necessitava di autorizzazione da parte dell’Autorità giudiziaria, visto che le sedi dove le organizzazioni senza fine di lucro svolgono le attività istituzionali sono assimilate alle dimore dei privati cittadini. Il decreto – sempre stando a quanto trapela dalla bozza – correggerebbe questa limitazione estendendo le tipologie di locali presso i quali può essere effettuato l’accesso da parte della Finanza a quelli utilizzati dagli enti non commerciali, e con particolare riferimento a quelli che beneficiano delle agevolazioni della 460.

Dal 1 gennaio al 31 ottobre 2011 l’attività di accertamento portata avanti dalla Finanza nei confronti delle “false onlus” ha permesso di recuperare poco più di 65 milioni di euro in 1800 interventi, secondo i dati diffusi dall’Agenzia delle Entrate.

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