Politica

Monti e lo “scippo” dell’8 per mille

Tutto quello che il governo non ha detto in edicola su Vita magazine

di Gabriella Meroni

«La Presidenza del Consiglio dei ministri rende noto che per l’anno 2011 non è stato predisposto il decreto di ripartizione della quota relativa all’8 per mille dell’Irpef a diretta gestione statale (…) per mancanza di disponibilità finanziaria». Con queste parole il governo gelava, il giorno dopo Capodanno, le speranze dei tanti enti non profit che avevano richiesto i fondi dell’8 per mille per progetti di solidarietà rivolti ai rifugiati o ai popoli affamati. Niente soldi, diceva Monti, perché quest’anno l’8 per mille (145 milioni di euro) andrà per più della metà (64 milioni) agli aerei della protezione civile e per un’altra fetta (57 milioni) al miglioramento dell’edilizia carceraria.

Una mossa che, se non è la prima volta che ricorre (in passato i fondi dell’8 per mille statale erano andati a finanziare diverse voci di bilancio, dalla guerra in Iraq alle pensioni dei piloti Alitalia) è comunque una violazione della legge che disciplina questo strumento. La normativa infatti dice che i fondi dell’8 per mille a gestione statale devono andare solo a quattro obiettivi: fame nel mondo, calamità naturali, conservazione dei beni culturali e assistenza ai rifugiati. In passato gli altri governi (in questo si distinsero i vari esecutivi Berlusconi) avevano tagliato sì il fondo, ma comunque destinato qualche milione agli obiettivi di cui sopra; il governo Monti ha stabilito invece un record negativo, ovvero lo zero assoluto devoluto alle finalità solidaristiche di legge.

I conti sono presto fatti: su un 8 per mille che ammonterebbe per il 2011 a 145 milioni, 64 milioni vanno alla protezione civile, 57 alle carceri, e fa 121 milioni; e il resto? Vita è riuscita a scoprirlo, interpellando direttamente gli uffici di Palazzo Chigi. Gli altri 24 milioni – di cui il comunicato ufficiale non faceva menzione – sono finiti anch’essi a tappare vari buchi di bilancio: <<I fondi dell’otto per mille dell’Irpef a diretta gestione statale, pari a circa 145 milioni di euro per il 2011, hanno subito numerose decurtazioni per effetto di provvedimenti legislativi che ne hanno azzerato la disponibilità>>, ha riassunto la dottoressa Diana Agosti del Dica, il Dipartimento per il coordinamento amministrativo della presidenza del Consiglio. <<Inoltre, per effetto delle rimodulazioni di spesa disposte in occasione degli interventi di manovra finanziaria, è derivata una ulteriore riduzione di quasi 24 milioni di euro>>.

Sul numero di Vita magazine in edicola tutti i numeri e l’inchiesta sulla “sparizione” dell’8 per mille, gli altri clamorosi tagli degli anni recenti, la rabbia delle ong escluse dai contributi


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