Volontariato

«Monti e Bruxelles non capiscono il valore della gratuità»

Tra tagli e crisi economica la vita del Terzo Settore è sempre più difficile. Ecco come la pensa Andrea Giussani, presidente della Fondazione Banco Alimentare

di Lorenzo Alvaro

Si è conclusa la XVI edizione della Giornata Nazionale della Colletta Alimentare. I numeri dicono che si è bissato il dato dell'anno scorso con le  9.622 tonnellate di prodotti alimentari raccolte. Vita.it ha sentito Andrea Giussani, presidente della Fondazione Banco Alimentare, per fare il punto sulla giornata e su quello che ci aspetta nei prossimi mesi.     

Anche quest'anno la raccolta è stato un successo anche se non è cresciuta
Si quest anno la Colletta ha portato la stessa quantità di donazioni. Ma è un risultato molto significativo per noi. Perchè temevamo una caduta. Non si è verificata per due fenomeni. Il primo è che ci sono stati più punti vendita che si sono resi disponibili e quindi più cittadini coinvolti. Pro capite probabilmente abbiamo subito una flessione simile a quella dei dati del consumo alimentare. Un calo che va dal 1 al 3% a seconda delle zone. Tenendo però sulle quantità donate possiamo dire che in sintesi il totale è stato lo stesso dell'anno precedente, è aumentato il numero dei donatori, la capacità del dono individuale è rimasta la stessa dell'anno scorso.

Qual è dunque il polso della situazione degli italiani?
In termini di testimonianze individuali devo dire che siamo confortati del fatto che la capacità di dono e di solidarietà si mantiene perchè i discorsi fatti dalle persone non erano astratti ma collegati alla crisi. Le persone spiegavano che pur non potendoselo permettere ci tenevano a donare qualcosa. C'è un'attenzione al momento difficile fortissima.  

La provincia di Monza e Brianza ha fatto un grosso exploit, con un +6,1% sull'anno prima. Come si spiega?
La spiegazione che mi do è semplice: il sud è calato e il nord cresciuto. Questo è avvenuto perchè alcune piccole catene di supermercati del sud hanno chiuso. Diminuendo i consumi sono diminuiti i punti vendita. I negozi che si sono aggiunti nella disponibilità della Colletta sono prevalentemente al nord.

L'Unione Europea ha già tagliato i fondi destinati agli enti caritatevoli e ci si aspetta una stangata aggiuntiva. Come pensate di reagire?
Sappiamo di dover sostenere una battaglia disperata. la tendenza alla contrazione dei budget non solo per motivi economici ma per sensibilità su cosa sia l'Europa. L'UE è sempre più fatta di finanza e calcoli economici e sempre meno di solidarietà e sostegno comune a una politica comune. Come sempre quando ci sono le difficoltà si diventa egoisti.  
In particolare siamo certi che i tagli di budget colpiranno sopratutto gli aiuti alimentari di cui noi siamo uno dei referenti in Italia più importanti.

E una volta che il taglio sarà confermato che cosa pensate di fare?
Allo stato dei budget di oggi, non ancora approvati, nel 2014 avremo in totale in Europa, invece che 500 milioni di euro di alimenti divisi su 20 nazioni, 300 milioni divisi tra 28 nazioni. Noi ci saremo sempre perchè la nostra lotta la facciamo, ma in condizioni di eccedenze alimentari estremamente contratte. Stiamo già lavorando per allargare il campo del recupero. Stiamo sentendo con molta intensità produttori e distributori per rendere il recupero delle eccedenze più completo.   

Attacco al welfare e al terzo settore che avviene anche in Italia con Mario Monti…
Una delle leve non so quanto consapevolmente percepita dal governo per cui l'Italia regge ancora sta nel fatto che gli italiani hanno goduto di una rete capillare di solidarietà che viene dal gratuito. Un sistema non ufficiale e non pubblico che ha retto sottotraccia la crisi. Questo sistema non può sostituirsi a quello pubblico ma può fare molto se sostenuto dal pubblico. Dare un colpo a questo mondo attraverso a tagli o non aiuti sarebbe ed è un autolesionismo drammatico.

L'appuntamento naturalmente è per l'anno prossimo!
Certamente ci rivediamo per la Colletta 2013 con la speranza di fare meglio, un po' perchè la crisi sarà passata e un po' perchè saremo più bravi a raccogliere.


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