Famiglia

Monterrey minuto per minuto: da Castro a Prodi

Come è andata la Conferenza Onu. Cosa hanno detto i big e le ong. E in allegato il testo integrale dell’intervento di Romano Prodi

di Redazione

Il presidente messicano Vicente Fox ha aperto questa mattina i lavori dell’ultima giornata della Conferenza Onu sul finanziamento allo sviluppo di Monterrey, che vede oggi la presenza di oltre 50 capi di Stato e di governo tra cui il presidente Usa George W.Bush, il presidente della Commissione europea Romano Prodi e il presidente francese Jacques Chirac. Bush ha illustrato l’annunciato piano di aiuti americano che prevede lo stanziamento di 10 miliardi di dollari aggiuntivi nel triennio fiscale 2004-2007. Gli aiuti Usa sono condizionati ad una serie di misure di democratizzazione e all’apertura dei mercati da parte dei Paesi in via di sviluppo. Bush – secondo un documento diffuso dalla delegazione Usa -chiederà ai Paesi ricchi di abbattere le barriere commerciali “perché è il modo migliore per aiutare i Paesi in via di sviluppo”. “Sono qui oggi per riaffermare l’impegno degli Stati Uniti di ridare speranza e opportunità ai Paesi più poveri del mondo”, si legge nel testo del discorso di Bush diffuso dagli Usa. Il presidente Usa è il quarto oratore della sessione del mattino. Prodi è stato sorteggiato quale sesto oratore. Il presidente statunitense, George W. Bush, propone un forte aumento degli aiuti ai Paesi più svantaggiati, condizionati però alle riforme interne da realizzare nelle nazioni interessate. Prendendo la parola nell’ultima giornata della ‘Conferenza internazionale per il finanziamento allo sviluppo’, il capo della Casa Bianca ha sollecitato “un nuovo tipo di responsabilità da parte dei Paesi ricchi e quelli poveri”. Il suo progetto, una risposta alle critiche all’Occidente per la sua mancanza di generosità, prevede un aumento di 5.000 milioni di dollari annui (pari a 5 milioni e settecentomila euro) nei finanziamenti statunitensi ai Paesi più svantaggiati, il 50 per cento in più rispetto ai livelli attuali. Alla Conferenza Onu sul finanziamento allo sviluppo, il presidente francese Jacques Chirac ha auspicato una ”globalizzazione umanizzata e controllata”, sollecitando una coalizione mondiale contro la povertà simile a quella creata contro il terrorismo. ”Quanto è possibile contro il terrorismo deve esserlo contro la povertà per una globalizzazione umanizzata e controllata” ha dichiarato Chirac intervenendo a Monterrey nell’ultima giornata di lavori della conferenza”. ”Formiamo una coalizione – ha detto – per costruire insieme una civiltà universale, in cui ciascuno trovi il proprio posto, sia rispettato e abbia un’opportunità” di vita e benessere. Dicendosi favorevole alle proposte discusse alla conferenza – come l’assegnazione supplementare di diritti speciali di prelievo e una maggiore generosità nelle misure di annullamento del debito estero ai paesi più poveri – il presidente francese ha insistito sulla necessità di una globalizzazione a misura umana. Si e’ poi soffermato sulla necessita’ di ”approfondire la riflessione sulla possibilità di imposte internazionali”, invocando un dispositivo ispirato alla nota ”tassa Tobin”. Rivolgendosi agli americani e sollecitando tutti i paesi del mondo alla ratifica, Chirac ha affermato che ”il protocollo di Kyoto è il solo modo credibile” per ridurre le emissioni di gas inquinanti, che stanno cambiando il clima e ”minacciano le condizioni di vita nostre e dei nostri figli”. Mentre ”la sua messa in atto delinea un nuovo modo di condividere risorse e responsabilita’ su cui le nazioni devono trovare un’intesa”. Di qui l’opportunità di un ”partenariato per uno sviluppo sostenibile”, ha continuato Chirac, ”di nuovi modi di produzione e consumo” e di ”un’Organizzazione mondiale per l’ambiente”. “L’11 settembre, dopo il peggiore attacco alla nostra civiltà, abbiamo manifestato la nostra determinazione a lottare contro il terrorismo. La lotta deve ora proseguire con la stessa determinazione contro i problemi fondamentali che determinano il futuro del nostro mondo”. Lo ha detto il presidente della Commissione europea Romano Prodi intervenendo alla Conferenza Onu di Monterrey sul finanziamento allo sviluppo. “Siamo portatori, qui a Monterrey, di un messaggio di pace e di solidarietà. Solidarietà che abbiamo istituito tra i Paesi della nostra Unione ed esteso all’intera Europa ed ai Paesi in via di sviluppo che beneficiano del nostro aiuto”, ha aggiunto Prodi. “I nostri mercati – ha detto Prodi – sono aperti, molto aperti e, in particolare, ai Paesi in via di sviluppo, dai quali importiamo ogni anno prodotti per oltre 400.000 milioni di euro”. Prodi ha ribadito inoltre che “l’Unione europea conferma il proprio impegno di destinare lo 0,7 per cento del Pil agli aiuti per lo sviluppo, obiettivo che molti Stati membri hanno già raggiunto e superato. Per la Conferenza di Monterrey, l’Ue ha fissato collettivamente l’obiettivo intermedio di raggiungere lo 0,39 per cento del Pil comunitario nel 2006”. “Si tratta – ha affermato Prodi – di un impegno formale che permetterà di aumentare sostanzialmente i fondi destinati alla lotta contro la poverta”‘.”L’Europa è per l’apertura, la solidarietà e l’uguaglianza. Invito i nostri partner a lavorare con noi nell’ambito di una cooperazione globale per lapace e lo sviluppo sostenibile”, ha concluso il presidente della Commisione europea.

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