Cultura

Monterrey: il documento finale

Conclusa con l'approvazione per acclamazione di un piano che prevede maggiore liberalizzazione degli scambi, maggiori investimenti, graduale affrancamento del debito

di Redazione

La Conferenza internazionale per gli aiuti allo sviluppo, organizzata dalle Nazioni Unite a Monterrey, in Messico, si è conclusa con l’approvazione per acclamazione di un piano, preparato nei giorni scorsi dagli scerpa, che si propone una maggiore liberalizzazione degli scambi, maggiori investimenti, un graduale affrancamento del debito dei Paesi poveri, cosi’ come il sostegno a governi più efficienti, insieme con maggiori aiuti. Proprio oggi i 189 Paesi delle Nazioni Unite hanno adottato un piano globale che definisce le risorse finanziarie per combattere l’Aids, garantire l’istruzione primaria in tutto il mondo e dimezzare entro il 2015 il numero delle persone che oggi vivono con meno di un dollaro al giorno. Questi obiettivi furono fissati dal vertice Onu del 2000. Per quanto riguarda le conclusioni di Monterrey, nonostante il significativo aumento degli aiuti, annunciato dal presidente George W. Bush, gli Stati Uniti sono ancora indietro rispetto allo sforzo compiuto dall’Unione europea e dal Giappone. I ‘Quindici’ si sono impegnati la settimana scorsa ad aumentare di 7 miliardi di dollari l’anno, a partire dal 2006, gli aiuti per i Paesi poveri; questo significa passare dall’attuale 0,33 per cento del prodotto interno lordo allo 0,39 per cento. Il documento approvato, tuttavia, proclama un impegno forte a raggiungere obiettivi effettivamente ambiziosi. “Noi, capi di Stato e di governo… ci siamo impegnati ad affrontare le sfide di finanziare lo sviluppo in tutto il mondo, particolarmente dei Paesi in via di sviluppo. Il nostro obiettivo e’ sradicare la poverta’, raggiungere una crescita economica sostenibile e promuovere uno sviluppo sostenibile mentre avanziamo verso un sistema economico pienamente inclusivo ed equo. “Ci impegnamo a portare avanti politiche sane, il buon governo a tutti i levelli e lo Stato di diritto. Ci impegniamo anche a mobilitare le risorse interne, ad attirare flussi internazionali, a promuovere gli scambi internazionali come motore dello sviluppo, ad accrescere la cooperazione tecnica e finanziaria per lo sviluppo, ad alleggerire il debito estero e a finanziare il debito sostenibile e a perseguire la coerenza e la coesistenza dei sistemi internazionali monetari, finanziari e commerciali. “Gli attacchi terroristici dell’11 settembre hanno acuito il rallentamento dell’economia globale, riducendo ulteriormente i tassi di crescita… La nostra risolutezza ad agire insieme è più forte che mai. “Sollecitiamo tutti i Paesi sviluppati che ancora non l’avessero fatto a compiere uno sforzo concreto verso l’obiettito dello 0,7 per cento del prodotto interno lordo come assistenza ufficiale ai Paesi in via di sviluppo..”.

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