Cultura

Montanari, occhi spalancati a Sebino Lake

Recensione del libro "Chiudi gli occhi" di Raul Montanari.

di Riccardo Bonacina

Sul lago d?Iseo, o Sebino Lake o ancora Loch Iseo, come lo prova a chiamare il protagonista Andrea Livolsi, un piccolo paese nei pressi di Lovere sonnecchia nel tran tran quotidiano fatto di relativo benessere, delle pause al bar, dalle frequentazioni con uno dei tanti preti che non credono più in Dio, dalla pratica del sesso come svago e fuga dalla noia, dalle preveggenze di una cartomante. Qualcuno si droga o se la prende con i nord africani che ?rubano donne e lavoro?. Insomma le cose. Tutto procede ?tranquillamente?, almeno in superficie. Perché, come siamo già avvertiti sin dall?esergo, grazie alla citazione di Alles is gut («Chiudi gli occhi. Sta calmo. Sta calmo, non pensare a niente. Va tutto bene. Credimi. Va tutto bene. Chiudi gli occhi. Va tutto bene»), bene non va, anzi cova un vero verminaio di rancori, colpe, diciamola tutta, di peccati. Di fronte ai quali si può passare la vita ripetendosi «Va tutto bene», o «Chiudi gli occhi» (il titolo del romanzo), finché qualcosa o qualcuno rompe questo fintissimo equilibrio e tutto precipita e va in frantumi. Anche le vite, le singole vite appese a quella menzogna. Nel romanzo di Raul Montanari (grandissimo traduttore che lavora anche per il teatro, la radio e il cinema; al suo attivo anche una bella raccolta poetica curata insieme ad Aldo Nove e Tiziano Scarpa, Nelle Galassie oggi come oggi), a far precipitare il tutto è il ritorno al paese di Andrea Livolsi, 13 anni prima accusato di aver stuprato e ucciso una ragazzina. Fu poi riconosciuto innocente dalla giustizia ma in paese restò sempre la convinzione che lui, in quel delitto, avesse comunque a che fare. Livolsi ritorna, dopo aver passato 13 anni in Canada dove si è rifatto una vita, diventando guardia forestale. Torna perché ha saputo che sua madre è morta e che ne hanno fatto i funerali senza neppure avvertirlo. Torna perché vuole guardare in faccia i suoi parenti, il prete e dire loro quanto li disprezza. Ma il suo arrivo fa precipitare tutto, colpe, rimorsi, conti e rapporti rimasti sospesi, tutto si frantuma. è un terribile e intenso week end, quello raccontato dal romanzo, da venerdì, giorno dell?arrivo, a lunedì, giorno della partenza, per il Canada. Un week end in 41 stazioni come una via crucis paesana con il suo contorno di morti. Non vi racconto niente del romanzo essendo il precipitare degli eventi costruito come un vero giallo delle coscienze, una spy story in cui i sentimenti sono una vera trappola. Leggetevi Chiudi gli occhi, vi aiuterà ad aprirli.


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