Cultura

Montagne e marketing così il Trentino si è conquistato un posto fra i Patrimoni mondiali dell’umanità

di Redazione

Attiva o contemplativa? Culturale o termale? Golosa o curiosa? Ci sono infiniti modi di concepire una vacanza, ma c’è forse solo una regione in Italia che permette ai turisti di sperimentarli tutti: il Trentino. Una provincia speciale, con un’offerta turistica così diversificata da aver attirato nel 2010 più di tre milioni e mezzo di turisti (23 milioni abbondanti di presenze) quasi perfettamente divise a metà per la stagione invernale e quella estiva.
Deve ricredersi infatti chi pensa che il turismo in Trentino sia solo sci. Gioielli naturalistici come montagne, laghi, corsi d’acqua, boschi e prati hanno permesso a questa fetta di territorio di conquistarsi l’etichetta di “Patrimonio Mondiale dell’umanità”, assegnata l’anno scorso alle Dolomiti. Non è quindi un caso se la superficie sottoposta a tutela ambientale è pari al 17% del territorio provinciale (comprende parchi, riserve e biotopi per oltre mille chilometri quadrati) o se il patrimonio naturale conta mezzo miliardo di alberi (mille per ciascun abitante, contro la media nazionale di 250). In prima fila a salvaguardarlo c’è anche la Sat, la storica associazione fondata a Madonna di Campiglio nel 1872 con il nome di Società Alpina del Trentino. I soci fondatori intendevano promuovere la conoscenza delle montagne trentine, lo sviluppo turistico delle vallate e “l’italianità” del Trentino e ancora oggi gli scopi sono gli stessi: la costruzione di rifugi, la realizzazione di sentieri, finanziamenti agli albergatori, organizzazione delle guide alpine, ascensione di cime e pubblicazione di scritti geografici e alpinistici. Attualmente la Sat conta oltre 24mila soci, suddivisi in 80 Sezioni e sei Gruppi; possiede 34 rifugi, cinque capanne sociali, dodici bivacchi e vari punti d’appoggio; cura la segnaletica e la manutenzione di 748 sentieri, 77 sentieri attrezzati e 70 vie ferrate per un totale di 5.035 chilometri.
Ma il Trentino è anche un interessante “case success” di marketing territoriale: la società Trentino S.p.A, l’ente a cui la giunta provinciale ha affidato nel 2002 l’incarico di rappresentare l’offerta turistica dell’intera provincia e di gestire il marchio unico “Trentino”. Tutta la promozione, infatti, è fatta puntando su un vero e proprio “brand”. Uno dei canali principali attraverso cui l’ente veicola e promuove il complesso dell’offerta turistica di tutto il territorio è rappresentato dal sito www.visittrentino.it. A differenza di molti suoi omologhi, il portale fornisce un’informazione continua e aggiornata su tutto quello che la provincia può offrire ai turisti.
Grande merito del Trentino è di aver saputo costruire un allettante carnet di proposte che riesce a valorizzare le mille sfaccettature e le mille declinazioni di una vacanza adatta ad ogni tipo di esigenza. Ecco allora d’inverno le offerte a 360° dei 14 comprensori sciistici e d’estate il circuito di alberghi termali o le manifestazioni culturali in musei e castelli, gli appuntamenti golosi sulle strade dei Vini e dei Sapori o i trekking lungo le trincee dall’Ortles alla Marmolada e nei forti della Prima Guerra Mondiale.
In Trentino ci si immagina sdraiati su un prato, a passeggio nei boschi, con lo zaino su un sentiero alpino e proprio per chi cerca questo contatto diretto con la montagna sono stati creati percorsi tematici fra i panorami più belli del mondo, affiancati da itinerari pensati per chi sale in quota usando la mountain bike. I cicloamatori possono contare su una rete di circa 400 chilometri di piste ciclabili, con tracciati fra di loro molto diversi, adatti a grandi e piccini. Punto di approdo sicuro per le famiglie e gli amanti della natura sono i tre Parchi naturali (Stelvio, Adamello-Brenta e Paneveggio-Pale di San Martino), dove d’estate i Centri visitatori organizzano numerose iniziative: escursioni con guide alpine alla scoperta di flora e fauna, passeggiate sulle tracce degli animali, trekking nelle malghe, camminate sotto le stelle e laboratori ambientali per scoprire i segreti delle aree protette.
L’ultima novità sono gli ecomusei, sette percorsi fatti di masi rurali, antiche malghe, laboratori artigianali che valorizzano il patrimonio storico e culturale delle valli. E per i più sportivi e avventurosi i trekking lungo i sentieri o le vie ferrate che portano alle cime e ai rifugi delle Dolomiti. «Sono pietre o sono nuvole, sono vere oppure un sogno?”, si chiedeva Dino Buzzati. Una domanda che si fanno ancora oggi le migliaia di turisti che assistono agli spettacoli del festival “I Suoni delle Dolomiti”, che da più di tre lustri propone momenti imperdibili per chi ama la montagna e la musica con le vette più belle che si trasformano in suggestivi palcoscenici per le note e le voci di grandi artisti.

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