Ucraina
Monsignor Savino aderisce all’iniziativa del Mean
«Ho aderito con profonda convinzione all’iniziativa del Movimento Europeo di Azione Nonviolenta - ha detto mons. Francesco Savino - perché non bisogna mai rassegnarsi né smettere di pregare insieme. Il popolo ucraino, ferito ed umiliato, cerca nel profondo del suo cuore la giustizia e non potrà essere solo la forza a far valere questo anelito»
di Redazione
Abbiamo appreso con gioia che mons.Francesco Savino, vescovo di Cassano allo Ionio e vicepresidente della presidenza della Conferenza Episcopale Italiana, ha espresso apprezzamento alla due giorni del Mean, Movimento Europeo di Azione Nonviolenta, in Ucraina dal titolo “Due Giornate a Kiev e Leopoli per far trionfare la vita contro la morte”. Mons. Savino in particolare parteciperà alla giornata di preghiera del 14 ottobre, attraverso un video-collegamento dall’Italia, è scritto in un Comunicato del Mean.
Circa 100 attiviste ed attivisti del Mean appartenenti al Movimento del Volontariato Italiano, ANCI, Base Italia, Azione Cattolica Italiana, Maesci, Rete Sale della Terra, Reti della carità, e tante altre sigle dell’impegno sociale, ecologista e nonviolento, partiranno il 13 ottobre alla volta di Cracovia per raggiungere le due città dividendosi in due gruppi, un gruppo di trenta persone andrà al Seminario Greco Cattolica di Leopoli, ed un altro di settanta partecipanti raggiungerà Kiev.
Nelle due città si svolgeranno in contemporanea dei momenti di preghiera interreligiosa per chiedere insieme la pace e la cessazione dell’aggressione, alzando lo sguardo insieme verso il cielo.
A Leopoli si pregherà nella Basilica Francescana, a Kiev si pregherà in piazza Santa Sofia, davanti alla cattedrale ortodossa, maggior simbolo della religiosità ucraina. Hanno aderito fino ad oggi tutte le comunità religiose e le chiese ucraine, a cui oggi si aggiunge anche il convinto sostegno del vicepresidente della CEI.
“Ho aderito con profonda convinzione all’iniziativa – ha affermato mons.Francesco Savino – perché riconosciamo che di fronte alla barbarie della violenza in corso, non bisogna mai rassegnarsi nè smettere di pregare insieme. Il popolo ucraino, ferito ed umiliato, cerca nel profondo del suo cuore la giustizia e non potrà essere solo la forza a far valere questo anelito, l’ attesa di giustizia dovrà essere sostenuta nella conservazione di quello spirito religioso popolare di chi, come Maria nel canto del Magnificat, crede fermamente nella presenza di Dio accanto agli ultimi, quel Dio che con la sua umiltà e mitezza promette di rovesciare i troni dei potenti”. Il momento di preghiera verrà seguito in streaming anche nell’est ucraina grazie al coinvolgimento del Vescovo ausiliare di Dontesk don Maksim Ryabukha.
Il 15 ottobre la due giorni proseguirà con una conferenza dibattito sull’Istituzione dei Corpi Civili di Pace Europei. “Il popolo ucraino, con la sua lunga resistenza all’aggressore ed il suo dolore, si è meritato il titolo di primus inter pares nel consesso della Comunità europea, non deve più “elemosinare” l’appartenenza ad essa – afferma la professoressa Marianella Sclavi – per questo abbiamo deciso che proprio da Kiev vogliamo lanciare un appello per la nuova difesa comune europea. Dotiamoci di una nuova istituzione: i Corpi Civili di Pace, diventiamo leader della risoluzione creativa dei conflitti, investendo risorse e persone come finora non è stato fatto, come si vede tragicamente in questi giorni anche in Nagorno Karabakh”.
Il dibattito avverrà in un sito istituzionale del parlamento ucraino e ad esso parteciperanno i parlamentari italiani, i parlamentari ucraini e gli europarlamentari che verranno in missione con il Mean e verrà trasmesso in streaming a Leopoli e anche in altre città ucraine.
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.