Non profit
Monsignor D’Urso: «contro l’azzardo, unità e spirito di servizio»
«Avanzare uniti contro la piaga dell'azzardo, spiega il presidente della Consulta Nazionale Antiusura, significa prima di tutto avere coscienza che solo il lavoro comune può dare buoni frutti. Ognuno è chiamato a mettere in comune le proprie competenze per combattere alle radici questo flagello»
di Marco Dotti
«Azzardo e usura sono piaghe sociali contro cui lottare senza sosta». Le parole di Papa Francesco, scritte nella lettera inviata nel gennaio di un anno fa Monsignor Alberto D'Urso, presidente nazionale della Consulta Nazionale Antiusura, sono attuali più che mai. Il Papa le ha ribatite ieri a Genova, quando ha parlato di lavoro che genera e di "lavori" che uccidono. E di falsi idoli, come l’azzardo, che non salvano, ma condannano, indebitano, uccidono,
Oggi, ci spiega Monsignor D'Urso, «contro l'azzardo siamo chiamati a spirito di unità e spirito di servizio». Per questo, ci racconta Monsignor d'Urso, da decenni in prima linea contro lazzardo e un'altra piaga, quella del sovraindebitamento delle famiglie, «dobbiamo chiedere a tutti, ma in particolare ai cattolici un impegno comune, uno sforzo per eliminare le cause di questo fenomeno che, nel corso degli anni, è solo cresciuto. Facendo crescere disperazione in tutto il Paese». I giornali cattolici, le riviste, le radio, spiega Monsignor Alberto d'Urso, «sono chiamate a una vera missione sociale, che faccia crescere consapevolezza dei lettori e, con la consapevolezza, spingere chi ha la responsabilità di una decisione che l'azzardo è oramai uno dei mali più gravi dell'Italia».
La Consulta Antiusura ha iniziato a occuparsi di azzardo molti anni fa (ecco che cosa scriveva Maurizio Fiasco su Vita del 2000). Ma non si è mai mossa da sola. «Abbiamo la responsabilità delle nostre Fondazioni sparse sul territorio, ma abbiamo soprattutto il dovere di fare rete con chi lotta per il bene comune». Fare rete, in spirito di servizio: Monsignor D'Urso non smette di ripeterlo, ricordando l'incontro che si è tenuto a Roma il 18 maggio scorso e che ha portato associazioni, movimenti e esperti a condividere un documento comune.
Monsignor D'Urso si è fatto promotore di un incontro che ha visto assieme: Caritas Italiana, Consulta Nazionale Antiusura, Cartello “Insieme contro l’azzardo”, la Campagna "Mettiamoci in gioco", il Forum Associazioni Familiari, il Movimento No Slot, il Movimento Slot Mob, l'Associazione per lo studio del gioco d’azzardo e dei comportamenti a rischio, lAND – Azzardo e nuove dipendenze APS, l'AGESC Associazioni genitori scuole cattoliche, CONAGGA Coordinamento Nazionale Gruppi per Giocatori d'Azzardo.
Questi i punti firmati il 18 maggio scorso da tutte le associazioni:
- Ogni intervento nel settore dell’azzardo deve mirare a ridurre non solo l'offerta ma anche il consumo di gioco d'azzardo.
- La pubblicità al gioco d'azzardo va, quindi, rapidamente estinta in maniera assoluta con l’impegno a discutere in Aula e approvare i progetti di legge presentati in tal senso alle due Camere da oltre 200 parlamentari
- La giurisprudenza favorevole a Comuni e Regioni deve tradursi in un concreto, esplicito e incondizionato riconoscimento agli Enti locali di totale autonomia potestà regolamentare e legislativa in materia. L’ultima bozza governativa del 2 maggio è di fatto superata dalle successive pronunce dei giudici della Corte costituzionale e del Consiglio di Stato che confermano la imprescindibilità del contributo normativo e regolamentare in materia di contrasto all’azzardo di Regioni e Comuni.
- Le Aziende sanitarie devono dispiegare l'offerta di presa in carico terapeutico e predisporre la sorveglianza sanitaria su tutti i locali dove si esercita gioco d'azzardo, con divieto ovunque di consumo di alcolici e di fumo.
- L'articolo 14 della legge antiusura va esteso rapidamente anche alle persone fisiche, a cominciare dalle vittime di usura connessa alla dipendenza da gioco d'azzardo
- Va stabilita una moratoria integrale di ogni tipo e struttura di nuovi giochi d'azzardo.
- Per rendere efficace ogni azione di contrasto, vanno, infine, messi a disposizione di comuni, Asl, cittadini, ricercatori, i dati – scorporati per tipologia, provincia e città – dei flussi di denaro a oggi movimentati dall'azzardo.
Perché è importante avanzare uniti? «Perché ognuno, con le proprie compentenze, chi sul piano giuridico, chi sanitario, chi sociale, chi con un occhio alla comunicazione, tutti assieme possiamo fare quello che, da soli. non possiamo fare: informare e contrastare, nella speranza di poter presto fermare questo flagello».
E la politica? «Siamo sempre disposti a un confronto, purché formale, libero e aperto. I punti che poniamo all'ordine del giorno sono quelli dell'incontro del 18, altri incontri fra di noi seguiranno, segno che il lavoro è comune e va affrontato in spirito di condivisione. Le nostre proposte sono chiare». Basta volerle ascoltare
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