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Mons. Fisichella: «Italia non segua Francia»

Per il prelato il velo integrale di per sé «non è un segno religioso»

di Gabriella Meroni

«Credo che in Italia non sia un’espressione cosi’ usuale come in Francia. E’ un fatto a mio avviso molto marginale. Non credo che bisognerebbe impelagarsi su una strada come questa». Lo ha detto all’agenzia Adnkronos monsignor Rino Fisichella commentando la proposta della Francia di vietare il burqa nei servizi e nei trasporti pubblici, a margine delle celebrazioni della Giornata della Memoria organizzata dal comitato Memoria, dialogo, pace nella Sala del Cenacolo di Palazzo Valdina. Secondo monsignor Fisichella il burqua «non è un segno religioso come tale. Dipende per quale motivo viene vietato. La Francia ha una tradizione diversa dall’Italia – ha sottolineato – evidentemente ci sono espressioni che vanno considerate per ogni Paese. La Francia usa lo stesso criterio nei confronti dei crocefissi negli ambienti pubblici. Credo che ognuno di noi deve conservare le proprie identità e quindi penso che noi porteremo avanti la nostra tradizione di avere crocefissi in pubblico come segno di amore, di dedizione a tutti, di salvezza e di speranza».

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