Sostenibilità

Monitoraggio anti spreco

Lo chiede il Movimento Consumatori

di Redazione

Avviare un monitoraggio reale sullo spreco di farmaci in tutte le Regioni. Lo chiede il Movimento consumatori, mentre infuria la polemica sulla spesa farmaceutica nella Regione Lazio, che ha portato il ministro della Salute Ferruccio Fazio ad annunciare un’indagine per la Regione Lazio dove si parla addirittura di un danno erariale per 243 milioni di euro. Secondo l’associazione, “le fonti di spreco sono molteplici. Da un lato c’e’ l’eccessivo approvvigionamento di farmaci quasi mai consumati per intero e puntualmente gettati nella spazzatura. Dall’altro, la modifica di una serie di protocolli terapeutici, come quello per l’ipertensione, per cui si utilizzano piu’ farmaci contemporaneamente, inducendo confusione e non aderenza alla terapia da parte degli pazienti che finiscono spesso per abbandonare tutto con grave spreco economico”. “Inoltre, facciamo i conti – afferma Rossella Miracapillo, responsabile dell’Osservatorio farmaci salute del Movimento consumatori – con l’assenza di politiche di ottimizzazione delle confezioni che consentano un corretto dimensionamento a seconda della terapia da effettuarsi”.

“Dissentiamo, poi, dall’ipotesi – prosegue Miracapillo – che la distribuzione diretta, con acquisto con gara d’appalto, faccia risparmiare. Per ottenere i farmaci in questo modo, infatti, i cittadini devono recarsi nelle farmacie ospedaliere, dove trovano pochissimo personale a disposizione e orari ridotti, per un bacino di utenza enorme”. “Questo ha fatto si’ che moltissime Asl, per limitare il disagio ai cittadini e alleggerire il carico di lavoro per le farmacie ospedaliere – sottolinea – forniscano agli utenti scorte di medicinali per periodi lunghissimi di terapia, in alcuni casi anche per sei mesi o un anno, non tenendo conto dei cambi di terapia o del possibile decesso del paziente”. Un “fatto gravissimo – spiega Miracapillo – considerando che questi sistemi d’acquisto sono stati pensati per un’esigenza di risparmio. Questo sistema di distribuzione, inoltre, sposta solo la spesa da un centro di costo all’altro. Per cui in tutti i casi e’ evidente che la strada del risparmio non puo’ essere quella di nascondere la spesa come se fosse polvere da mettere sotto il tappeto. Andrebbero, invece, attivate politiche serie e concordate di vigilanza della spesa su tutti i passaggi della filiera. Solo cosi’ si potrebbe mettere un freno a uno spreco di proporzioni esorbitanti per i cittadini e per il sistema sanitario nazionale”.

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