Economia

Moltivolti riapre e torna a nutrire col “cibo del mondo”

Ritorna, più smagliante che mai, domenica 3 aprile, Moltivolti, l'impresa sociale di Ballarò specializzata nella produzione di “cibo dal mondo”. Il restyling resosi necessario dopo l'incendo che lo scorso gennaio ha distrutto il locale, ha previsto arredi con materiali più sostenibili, ma anche un maggior efficientamento energetico. Durante la giornata di riapertura che prevede diversi momenti musicali e tanta voglia di stare insieme, sarà presentato til nuovo intervento artistico collettivo e una mostra fotografica che racconta storie emotive differenti

di Gilda Sciortino

Sarà con un a grande festa di quartiere che Moltivolti riaprirà le sue porte alla città di Palermo, che potrà tornare a gustare le pietanze multietniche di quello che oggi è considerato un luogo simbolo di rinascita culturale, soprattutto dopo l’incendio che lo scorso gennaio ha distrutto il locale, intrecciando il tessuto sociale locale con le tante umanità provenienti da numerosi paesi del mondo.

Chi, dalle 11 del mattino fino alla sera di domenica 3 aprile, vorrà trascorrere la giornata tra piazza Santa Chiara e Moltivolti, non solo potrà partecipare a tanti momenti artistici in programma, ma soprattutto avrà modo di ammirare il nuovo look del locale, i cui allestimenti puntano a un minore impatto ambientale attraverso la scelta di arredi più sostenibili, ma anche a un maggior efficientamento energetico grazie alla sostituzione e all'ammodernamento degli impianti elettrico e di condizionamento.

Ma non solo, perché quale elemento di grande novità, Moltivolti vanterà il grande intervento artistico collettivo, a cura di Igor Scalisi Palminteri, Francesco de Grandi, Andrea Buglisi, Gabriella Ciancimino e Laura Pitingaro. Il team coinvolto è di rilievo internazionale, essendo tutti gli artisti accomunati da un'appartenenza palermitana, con prestigiose collaborazioni che vanno ben oltre i confini nazionali.

Francesco De Grandi, per esempio, è protagonista di quella che è stata definita come la Scuola di Palermo, importante movimento artistico che tra gli anni Novanta e Duemila, con la sua copiosa produzione figurativa, ha rappresentato un vero e proprio spartiacque per una nuova generazione di pittori siciliani e non. Si misurerà in questa occasione con un'installazione luminosa, un neon riportante una delle sue ormai celebri frasi della serie Dito Sinistro.

Diverso sarà l'intervento curato da Andrea Buglisi, artista figurativo e street artist, entrato recentemente nella top cento di Street Art Cities con la sua opera dedicata a Falcone, considerata dalla piattaforma internazionale come uno dei muri più interessanti del mondo nel 2021. La sua cifra stilistica si esprime in un personalissimo equilibrio tra composizioni che strizzano l’occhio al design e all’advertising e un messaggio critico verso la contemporaneità. In questa occasione si confronterà in modo ironico sul tema dell'incendio con l'intento di storicizzare e fermare nel tempo l'evento drammatico.

Molto interessante anche l'intervento pittorico di Gabriella Ciancimino che punta a raccontare, attraverso il coinvolgimento sulla parete delle comunità che animano il locale, la narrazione di alcune piante migranti. Il tema vegetale e botanico è estremamente presente nella ricerca dell'artista che si ispira ad un'attualizzazione del liberty siciliano e ha recentemente completato un importante lavoro per la sede italiana di Facebook.

Laura Pitingaro è un'artista indipendente veneta, ma palermitana d'adozione. Ha studiato pittura presso l'Accademia di Verona, ma è vicina a pratiche contemporanee come video-art e performance, che ha approfondito al seguito di Karel Appel, Anish Kapoor e Gary Brackett. All'interno di questo progetto collettivo si cimenterà con una prova molto ardua: la risemantizzazione di uno spazio controverso come quello delle toilette. Con questo intervento, che prevede la pittura ma anche l'inserimento di oggetti particolari, punta a proiettare il fruitore verso la percezione di uno spazio altro, giocando sui temi dell'immaginazione e della sopravvivenza nell'ambiente.

Igor Scalisi Palminteri, si definisce "il facilitatore" di questo progetto collettivo e, oltre a ripristinare e restaurare alcune sue opere già presenti all'interno del locale, produrrà un nuovo intervento artistico in cui porterà all'attenzione dell'osservatore le relazioni e gli sguardi dei suoi già presenti Volti di Moltivolti.

«Quello che vogliamo far emergere – racconta l'artista – è la consapevolezza che, nella nostra città, esiste una rete di artisti solidali e sensibili ai temi dell'integrazione e dell'accoglienza. Attraverso questi lavori vogliamo essere vicini a un luogo importante per questa città, dove ogni giorno si sperimenta un'idea nuova di città e di società, in cui le differenze esistono ma vengono comprese e considerate una ricchezza e non solo un problema. Il nostro intento è quello di lanciare un segnale al mondo dell'arte, dimostrando che si può fare arte anche sostenendo un luogo come questo»."

Altro momento atteso la mostra fotografica “Ventivolti”, omaggio di Giovanni Franco, Salvo Gravano, Igor Petyx e Marcello Troisi, quattro noti fotografi palermitani che, come racconta Giulio Giallombardo nel testo di affiancamento alla mostra, «attraverso la propria sensibilità hanno voluto incastrare un mosaico di vite, cristallizzate nel loro scorrere, da donare per la riapertura di Moltivolti. Cinque tessere ciascuno, per venti ritratti che, visti tutti insieme, uno dopo l’altro, raccontano storie emotive differenti, ma con la stessa voglia di esserci, farsi guardare e gridare al mondo di esistere».

Da ammirare le donne combattenti di Giovanni Franco, bende nere sul viso e pugni al cielo contro la violenza, sguardi e sorrisi tra rabbia e dolcezza. I noti volti di scena ritratti da Salvo Gravano portano Ballarò nel cuore: la passione di un cantastorie, la voce intensa di una cantante, l’estro di un artista di strada, l’infatuazione dei musicisti. Con Igor Petyx, invece, si fa un intenso viaggio tra i migranti: l’innocenza bagnata dalle lacrime, gli occhi impauriti di chi non crede ancora di avercela fatta e quelli brillanti di chi è pronto a ricominciare da capo; nei volti di Marcello Troisi c’è, infine, la Palermo religiosa delle processioni. Storie di devozione e di culture che s’intrecciano, in quel territorio di confine dove il folklore incontra il mistero della sacralità.

Una nuova stagione si apre per Moltivolti e in tanti non vedono l’ora di esserci, la prima domenica di aprile, per trascorrere un momento veramente speciale, molto atteso non solo dai palermitani perché, in questa impresa sociale che ha fatto della ristorazione multietnica un punto di forza, scegliere il "cibo del mondo" significa scegliere un modo diverso di vivere e condividere la vita.

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