Economia

Moltivolti insieme a Libera alla Festa dell’Unità di Bologna

Il cibo dal mondo protagonista della Festa dell’Unità di Bologna. Oltre 300 coloro che ogni giorno stanno apprezzando i piatti proposti dal ristorante multietnico del centro storico di Palermo. A prepararli sono quattro cuochi provenienti da Afghanistan, Costa d’Avorio, Gambia e Marocco

di Gilda Sciortino

Irresistibile il loro Cous Cous di pesce, rivisitato con influenze interetniche, cosi com’è difficile fermarsi a un’unica porzione di Mafè, tipico piatto dell’africa occidentale, i cui profumi e sapori di mescolano a quelli che provengono dalla tipica cucina siciliana.

Sono Shapoor, Alassane, Aliue e Said i quattro cuochi di Moltivolti, il ristorante interetnico che sorge nel centro storico di Palermo, presente per la prima volta alla Festa dell’Unità di Bologna, ospite del ristorante “I Cento Passi” gestito da Libera.

Una grande sfida accolta per portare fuori dall'isola i temi e i sapori mediterranei, raccontando da un grande palcoscenico un modello di impresa sociale unico, ma anche per sostenere, attraverso la vendita dei piatti, le attività di Libera Bologna con cui Moltivolti sta condividendo lo spazio.

Uno dei più grandi punti food di una Festa che registra circa 5mila ingressi al giorno.

«Siamo onorati di essere qui – afferma Claudio Arestivo, tra i fondatori di “Moltivolti” – anche perché è per noi l’occasione per ringraziare l’ampia solidarietà che Libera ci ha dimostrato quando lo scorso gennaio il nostro ristorante ha preso fuoco. Abbiamo deciso di mandare i nostri cuochi a Bologna per portare anche un po' dei nostri contenuti, delle nostre idee, proponendo un menu che racconta la cultura di quattro nazionalità. Non pensavano che riscuotesse così tanto successo; ogni giorno stiamo facendo oltre 300 coperti. I nostri piatti stanno andando letteralmente a ruba. Ulteriore nota positiva l’incontro con tantissime persone che ci sta consentendo di stringere interessanti collaborazioni e alleanze. È passato anche il sindaco, Matteo Lepore, che ha riconosciuto ai nostri cuochi il loro valore. Una scena nazionale che è per noi un grande riconoscimento, seguendo quello che ci viene dalla nostra città e dai palermitani».

Sino al 18 settembre, chi passerà dalla Festa dell’Unità non potrà non gustare la “doppiaza” di Shapoor, piatto afgano a base di vitello stufato con olio e acqua, cipolla e alloro servito con riso, portato alla festa nella variante brodosa. O il “mafe”, spezzatino di vitello e burro di arachidi, pietanza originaria del Senegal, ma amato e riprodotto in tutta l’Africa occidentale, tra le specialità di Alassane, giovane di origine ivoriana.

E sono solo alcune delle specialità pronte a ingolosire e fare innamorare chiunque abbia voglia di sperimentare sapori del tutto nuovi al proprio palato.

«Abbiamo scelto Moltivolti – dice Andrea Giagnorio, referente di Libera Bologna – per provare a caratterizzare ancora di più politicamente il nostro spazio. L'anno scorso eravamo solo noi mentre quest’anno, visto anche il momento che il Paese sta attraversando, abbiamo cercato di lanciare un messaggio forte come quello che proviene dalla bellezza della diversità. Abbiamo anche dedicato una parete del ristorante a tutti i bambini e le bambine come ulteriore segnale di quello che vorremmo fosse il nostro paese. A Bologna, la "Festa dell’Unità" è una festa cittadina, oltre che rappresentativa di un partito. Per noi, comunque, è una grande occasione di incontrare e confrontarci con le persone, soprattutto quelle che non sono vicine alla nostra sfera politica. Siamo ovviamente felici che la collaborazione con "Moltivolti" stia dando questi ottimi risultati»


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