Formazione

Molise nella bufera. Senza luce né gas per giorni le zone del terremoto

Dopo tre giorni di neve, ghiaccio e vento che hanno isolato il Molise, causando forti disagi specie nell'area colpita dal terremoto, scatta la protesta di sindaci e cittadini. E nessuno "festeggia"

di Ettore Colombo

Dal nostro inviato a Termoli (Cb) Il Molise, che il 27 dicembre ha “festeggiato” 40 anni di nascita dell’ente Regione (la XX regione italiana venne varata con legge cost. nel 1963), tra il 28 e il 29 dicembre è uscita a fatica da uno stato di semi-calamità naturale. I suoi abitanti, che non avevano e non hanno nessuna voglia di “festeggiare”, infatti, hanno dovuto affrontare, specialmente i più anziani e le famiglie già colpite, nell’ultimo anno e mezzo, da un terremoto e due alluvioni, tre giorni di freddo, neve e ghiaccio intensi, complicati da un sistema viario e ferroviario andato completamente in tilt e dalle difficoltà superiori alla norma incontrate dall?Anas come dalle Ferrovie dello Stato e soprattutto dall?Enel, non solo a far ripartire la circolazione e il transito ? paralizzate dalla notte del 23 fino a tutta la vigilia e il giorno di Natale – sulle strade d?asfalto e di rotaie delle regione ma anche e soprattutto della corrente elettrica e del riscaldamento, del tutto fermi da giorni, che hanno messo a rischio la vita stessa di molte persone, specialmente quelle anziane. Un Natale duro e difficile, per loro (gli anziani rappresentano il 21,2% della popolazione molisana, la percentuale più alta in Italia, con un rapporto di uno a tre, secondo l?ultimo censimento dell?Istat) come per tutti gli abitanti di una regione che ha passato tre giorni e tre notti sotto neve, vento e gelo. Mentre spartineve e spartighiaccio non sono riusciti a ripristinare che nella tarda serata di ieri la circolazione sulla statale 87, circolazione che comunque è potuta riprendere sopra i 600 metri solo per le auto che usano catene e gomme termiche (in tutta la regione la viabilità è totale solo da oggi), TreniItalia fino al 27 ancora non era riuscita a ripristinare la linea Campobasso-Termoli, unica via ferroviaria che collega il capoluogo alla costa: suoi tecnici sono al lavoro da tre giorni per rimuovere ghiaccio e neve. Natale al lavoro anche per decine di tecnici dell?Enel per risolvere la grave emergenza verificatasi in tutta la provincia di Campobasso e particolarmente grave nelle aree terremotate, dove la neve ha interrotto, ghiacciandoli, i fili di molte linee e fatto saltare quasi tutti i trasformatori nelle cabine. Dal 23 dicembre fino al giorno di Natale sono state decine le interruzioni di energia elettrica in almeno 20 comuni, compresi quelli del cosiddetto ?cratere? (la zona del terremoto di due anni fa). La situazione più drammatica si è registrata nei paesi terremotati di Santa Croce di Magliano, San Giuliano di Puglia e Colletorto. Per due giorni nelle casette prefabbricate della Protezione civile, dove il sistema si basa tutto sulla corrente elettrica, e nelle vecchie case dei paesi terremotati i black-out sono stati frequenti ed esasperanti (a volte sono durati anche alcune ore). La situazione è migliorata solo nella notte della vigilia di Natale, quando sono cessate le bufere e i gatti delle nevi di Enel e Protezione civile hanno potuto raggiungere e riparare i tralicci e le centraline ghiacciate. Dopo tre giorni di isolamento totale, a causa delle pessime condizioni metereologiche e di un mare forza 6, solo ieri mattina è ripreso anche il collegamento tra il porto di Termoli e le Isole Tremiti. La Motonave S. Domino è salpata trasportando qualche passeggero e beni di prima necessità destinati agli abitanti dell?isola, raggiungibili negli ultimi tre giorni soltanto grazie all?elicottero. Le condizioni atmosferiche, lungo la costa e in tutto il basso Molise, dove da ieri è spuntato anche il sole, sono nettamente migliorate ma tra neve, ghiaccio, mancanza di energia elettrica e collegamenti a singhiozzo, i guai, per i paesi del cosiddetto ?cratere? e dell?alto Molise dove la neve, caduta copiosa nei giorni scorsi, in alcuni punti ha superato i due metri di altezza, non sono ancora finiti. In alcuni centri i tecnici dell?Enel sono ancora al lavoro per ripristinare la rete elettrica andata in tilt, tra le proteste degli abitanti ma anche degli amministratori locali che hanno denunciato ? come ha fatto con forza il sindaco di Santa Croce di Magliano, Giovanni Gianfelice, e altri primi cittadini ? ?l?esiguità dei mezzi e la logica aziendale dell?Enel?. ?E? una storia vecchia di 30 anni ? spiega il sindaco di Santa Croce, paese terremotato e lesionato quasi quanto San Giuliano di Puglia – che si è accentuata con la soppressione dei nuclei territoriali dell?azienda elettrica. La politica delle razionalizzazioni non può rispondere alle stesse regole da Milano a un paesino degli Appennini!?, ha detto infuriato. Simili le denunce, anche se più pacate, dell?assessore regionale Antonio Chieffo, originario di un altro paese terremotato e in questi giorni in totale balia del black out, Colletorto, che ha sollecitato un ?incontro urgente con i vertici dell?Enel, dell?Anas, di TreniItalia e della Protezione civile (gli unici intervenuti prontamente, ndr.) per dotare il Molise di uomini e mezzi che sappiano far fronte a necessità e urgenze come terremoti, alluvioni e gelate, tipiche di queste zone?. ?Non siamo e non vogliamo essere cittadini di serie B!?, hanno urlato ai microfoni dei tg regionali e dei taccuini dei giornalisti presenti il sindaco di Sant?Elia a Pianisi Michele Petrecca e quello di Bonefro Luigi Santoianni: ?La nostra gente ha dovuto sopravvivere per tre giorni e tre notti senza luce, senz?acqua e senza gas. Molti anziani sono rimasti soli e abbandonati nelle loro case, al freddo e isolati dal resto del mondo. I tecnici dell?Enel non si sono fatti vedere per giorni e non rispondevano neppure al telefono. Una vera vergogna!?. Una vergogna, appunto. Come quella di una regione inetta e inefficiente, governata da una classe politica clientelare e mediocre. Un’ente regione pletorico e burocratico che nessuno, tra i molisani, ha voluto festeggiare.


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