Welfare

Molise: dopo sisma fondi anche a Comuni non colpiti

Un'inchiesta de La Stampa

di Gabriella Meroni

Soldi a pioggia ai Comuni del Molise dopo il sisma del 2002. Anche a quelli non colpiti. Lo riferisce ‘La Stampa’ che sottolinea come a San Giuliano i lavori vanno a rilento mentre i fondi vengono utilizzati per altro. Il quotidiano riferisce anche che hanno ricevuto di piu’ gli abitanti illesi della provincia di Isernia che quelli delle zone colpite dal terremoto il 31 ottobre di cinque anni fa, quando in quella terribile mattina a San Giuliano di Puglia il sisma fa trenta morti, di cui ventisette bambini deceduti sotto le macerie di una scuola, oltre a circa 100 feriti e 2.925 sfollati nella sola provincia di Campobasso. Allora l’Italia sconvolta si mise in moto. Fiumi di denaro vennero raccolti per aiutare ‘le popolazioni colpite’ e, ricorda il quotidiano torinese, nel giro di una settimana la Soprintendenza dei beni culturali stilo’ una lista dei Comuni che avevano riportato danni a abitazioni ed edifici storici: 32 nella sola provincia di Campobasso, 9 in quella di Foggia e uno in quella di Isernia. A febbraio un’alluvione colpi’, di nuovo, i territori gia’ devastati. A marzo 2003 l’allora presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, con l’ordinanza n. 3268, conferi’ al Governatore molisano Michele Iorio (Forza Italia) pieni poteri per gestire la ricostruzione. E’ passato un lustro e cosa si scopre? Che alcuni dei fondi (per un totale di 123 milioni di euro) che servivano per ricostruire i centri colpiti, riferisce ancora il giornale, sono andati a tutt’altro. O meglio: negli oltre 500 decreti di finanziamento firmati dal Commissario-Governatore ci sono denari per 136 Comuni del Molise. E quanti sono i Comuni della regione? 136, ovviamente.

Una serie di contributi a pioggia, prosegue il quotidiano torinese, anche ai Comuni che non hanno subito un solo graffio o una sola crepa dal terremoto. Un esempio? Il Comune di Campochiaro, 80 chilometri da San Giuliano, che i periti avevano dichiarato indenne subito dopo il sisma. Tanto che anche Iorio, quando nella primavera del 2003 stilo’ l’elenco delle zone terremotate non lo inseri’. Ma visto che numerosi centri anche piu’ lontani dall’epicentro avevano fatto richiesta di finanziamenti, ecco il dietrofront. Da alcune perizie successive risulto’ che il campanile era leggermente lesionato per cui venne aggiunto alla lista per una richiesta di 11.115.030,03 euro. in lettere, undici milioni di euro per un campanile leggermente lesionato. Il commissario, continua l’inchiesta del giornale, ha potuto concedere questi finanziamenti in base all’articolo 15 dell’ordinanza del 2003: “La regione (…) predispone un programma pluriennale di interventi diretti a favorire la ripresa produttiva nel territorio della regione Molise colpito dagli eccezionali eventi sismici del 31 ottobre 2002 (…) anche con il concorso delle risorse nazionali e comunitarie destinate allo sviluppo delle aree sottoutilizzate”. Ecco qua. Un fondo unico per ricostruzione post-terremoto e programma pluriennale per la ripresa produttiva che riguarda l’intera regione e non solo le zone terremotate, nella quale confluiscono anche i fondi stanziati dal Governo e dall’Europa per le cosiddette aree sottoutilizzate, e soprattutto gestito da un unica persona. Iorio, in qualita’ di “Commissario Delegato emergenza sisma e alluvione” e’ l’intestatario del conto numero 3098 della contabilita’ speciale presso la Tesoreria provinciale di Campobasso della Banca d’Italia a cui solo lui ha accesso.

Dall’inizio del 2006 al settembre del 2007 per piu’ di 200 volte Iorio, continua ancora il giornale, ha attinto a quel fondo prima di firmare altrettanti decreti a favore dei Comuni molisani distribuendo oltre 123 milioni e 200 mila euro. Per finanziare cosa? Basta spulciare i decreti che si trovano sul sito della Regione. Per esempio il museo del profumo di Sant’Elena Sannita (200 mila euro, decreto n. 203 del 16 ottobre 2006), o per valorizzare la rete sentieristica del bosco Cerreto di Monacilioni (250 mila euro, decreto n. 52 del 23 febbraio 2007), o per ripristinare il sito archeologico ‘de jumento albo’ di Civitanova del Sannio (275 mila euro, decreto n. 60 del 2 marzo 2007), o per sperimentare il ripopolamento della seppia nelle acque del mare molisano (250 mila euro, decreto n. 169 del 24 agosto 2006). E ancora: per incentivare la ‘vocazione produttiva della patata turchesca di Pesche’ (100 mila euro, decreto n. 171 del 24 agosto 2006), o il ‘piano di monitoraggio dell’apis mellifera ligustica’, cioe’ lo spostamento delle api della zona di Trivento (90 mila euro, decreto del 27 aprile 2007), o per finanziare uno studio (765 mila euro, decreto n. 55 del 31 marzo 2006) per la progettazione della metropolitana leggera che dovrebbe unire Matrice, Campobasso e Bojano. San Giuliano e’ ben lungi dall’essere completamente ricostruita, eppure il Commissario ha stanziato fondi per il museo della Zampogna di Scapoli (300 mila euro), o per la riqualificazione del canneto di Roccavivara (300 mila euro), o per l’officina del gusto di Pizzone (330 mila euro), o per ‘l’itinerario sentimentale Morunni’ di Ururi (750 mila euro). Rispondendo ad una interrogazione regionale dello scorso aprile, Il presidente Iorio disse che i soldi per la ricostruzione ammontavano a 551 milioni e 72 mila euro, compresi gli 86 milioni di euro stanziati dal governo per il 2007. Di questi 551 milioni ne sono stati spesi 380 milioni 531 mila, mentre gli altri 170 milioni e 547 mila restano in attesa di essere investiti.

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