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Molinari scomunica le “carriolate”

Duro intervento dell’arcivescovo che condanna la manifestazione popolare

di Lorenzo Alvaro

Le carriole acquilane, quelle che ogni week end invadono il centro storico per rimuovere simbolicamente le macerie, sono sempre al centro dell’attenzione.

Questa volta è stato l’arcivescovo della città Giuseppe Molinari a dire la sua. L’intervento è arrivato in occasione della presentazione della mostra “La memoria e la speranza” sugli arredi liturgici da salvare in Abruzzo, che si aprirà nei Musei Vaticani. Un entrata dura su quelle che lui chiama, eloquentemente, “carriolate”. «Sembra che ci sia qualcuno molto interessato alle carriolate perché vuole creare dal punto di vista politico un gruppo che abbia autorità nella ricostruzione della città». Il mezzo quindi strumentale per l’interesse di pochi. «Qualcuno è molto interessato a queste manifestazioni per poter entrare poi nella cabina di regia delle attività di rimozione delle macerie e di ricostruzione», ha continuato Molinari, evidenziando come sia stato tradito l’incipit di questa manifestazione concepita «per richiamare l’attenzione sulla realtà aquilana». Per chiudere poi con una battuta «alcuni hanno anche insistito nell’aizzare la gente contro queste dimostrazioni, sono le stesse persone che il giorno dopo si sono iscritte all’albo dei fornitori di carriole».

A chi faceva notare all’alto prelato che tra i partecipanti c’era anche il nuovo vescovo ausiliare del capoluogo abrizzese Giovanni D’Ercole, che a più riprese si è unito al popolo delle carriole suscitando dure reazioni da parte dei concittadini Molinari ha replicato «ne ha sentito l’esigenza per stare in mezzo alla gente e dimostrare la vicinanza della chiesa agli aquilani. Però molti non lo hanno capito».

 

 


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