Volontariato

Mogadiscio città fantasma: oltre 340mila persone fuggite da febbraio

Avviata la distribuzione di aiuti d'emergenza Unhcr ad Afgooye.

di Redazione

L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), in collaborazione con i propri partner, ha completato una prima distribuzione di aiuti umanitari d’emergenza nella regione somala di Afgooye, circa 30 chilometri ad ovest di Mogadiscio. Diverse tonnellate di aiuti * tra cui teli di plastica per allestire ripari d’emergenza, materassi, taniche per l’acqua, utensili da cucina e altri beni di prima necessità – sono state distribuite a circa 35mila persone sfollate a causa dei combattimenti in corso a Mogadiscio, molte delle quali sono accampate all’aperto. Adesso queste persone dispongono almeno di un riparo per proteggere se stessi e i propri familiari dal sole, dal freddo della notte e dalla pioggia.

Un’altra distribuzione, a beneficio di 13.500 persone, è in programma per domani mattina. Gli aiuti umanitari sono stati prelevati dal deposito d’emergenza dell’UNHCR a Dubai e trasportati a Baidoa in aereo. Gli aiuti sono arrivati su camion ad Afgooye, a 200 chilometri da Baidoa, dopo essere rimasti bloccati ieri appena fuori della cittadina per la chiusura di un ponte da parte dei soldati etiopici.

Il personale dell’UNHCR presente ad Afgooye riferisce che molte persone stanno ancora fuggendo da Mogadiscio, che si sta rapidamente trasformando in una città fantasma, con la metà dei suoi quartieri ormai deserti. Secondo le stime elaborate dall’UNHCR sulla base di quanto riferito da un’estesa rete di agenzie umanitarie, sono ormai oltre 340mila le persone fuggite da Mogadiscio dall’intensificarsi dei combattimenti all’inizio di febbraio. La cifra è destinata a crescere.

La strada che collega Afgooye con Mogadiscio è ormai invasa da un flusso continuo di persone in fuga dalla capitale e molti abitanti di Afgooye temono che gli scontri possano estendersi anche alla loro città. Durante le scorse settimane la strada è stata chiusa più volte a causa delle attività militari.

La situazione ad Afgooye nel frattempo si fa sempre più caotica. Nella città, che è sempre stata molto tranquilla, adesso si aggirano bande di criminali che derubano i passanti minacciandoli con armi anche in pieno giorno e che di notte fanno irruzione nelle case. Molti residenti locali stanno sopportando l’onere del massiccio flusso di sfollati, poiché molti di loro hanno parenti tra le persone fuggite da Mogadiscio. La comunità locale, particolarmente povera * la maggior parte degli abitanti vive con meno di un dollaro USA al giorno * deve far fronte al notevole incremento dei prezzi di beni fondamentali come cibo, acqua, alloggi e farmaci, dovuto all’aumento della domanda. Alcuni negozi e proprietari di terreni stanno approfittando della situazione applicando prezzi sproporzionati. Vi sono notizie di proprietari di terreni lungo la strada tra Mogadiscio e Afgooye che fanno pagare agli sfollati anche un posto a sedere all’ombra degli alberi.

Delle 340mila fuggite da Mogadiscio dall’inizio di febbraio, circa 128mila si sono dirette verso le vicine province di Shabelle * 68mila in Lower Shabelle e 60mila in Middle Shabelle – altre 109mila verso la regione di Galgaluud, 38mila a Mudug, 26mila a Bay e 24 a Hiran.


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