Bici e auto condivise sono una realtà consolidata e in crescita in decine di città italiane. Il bikesharing italiano è addirittura primo a livello europeo per numero di bici messe a disposizione, oltre tredicimila.
I dati del primo Rapporto Nazionale sulla sharing mobility parlano di un successo confermato dai seguenti dati:
- 13.000 biciclette in bikesharing disponibili su 200 Comuni
- 15 milioni di prelievi di bici nel solo comune di Milano in 8 anni di bikesharing
- 5.764 auto in carsharing per 700.000 utenti in 29 città
- Quasi il 30% dei milanesi non possiede l’auto. La possibilità di rinunciare completamente al veicolo privato è molto alta tra gli utilizzatori dei servizi. Il 19,4% di utenti del car sharing ha già fatto questa scelta
- servizi di condivisione di scooter sono disponibili a Milano, Roma e Catania
I servizi di condivisione dei passaggi in auto, ovvero il carpooling, e la condivisione delle auto messe a disposizione da aziende private ha potuto diffondersi anche grazie al digitale. La facilità di accesso ai servizi avviene grazie agli smartphone abilitati all’uso di piattaforme come BLA BLA CAR e alle app come URBI che in un’unica piattaforma permettono di prenotare e acquistare tutta la sharing mobility a disposizione nella propria città.
Perché i vantaggi ambientali, economici e sociali della mobilità condivisa possano esprimersi al meglio sono necessari alcuni interventi. L’Osservatorio sulla Sharing Mobility, che ha elaborato il primo Rapporto Nazionale, ha identificato una Roadmap condivisa che individua alcuni temi prioritari su cui intervenire subito, fra cui:
- inserimento della sharing mobility nel nuovo Codice della strada,
- avvio di incentivi fiscali agli operatori e agli utilizzatori di sharing,
- definizione di nuove forme di assicurazione
- una pianificazione urbana che consideri la sharing mobility come alleato del trasporto pubblico.
Ecco in estrema sintesi alcuni capitoli del Rapporto.
Bikesharing
L’Italia è il paese europeo in cui la diffusione del servizio è più alta, con più di 200 comuni ed altri enti territoriali in cui è attivo e 13.770 bici condivise.
In Francia, dove il bikesharing ha avuto un grande successo di pubblico, i servizi attivi non superano le 40 città.
Il Bikesharing decolla in Italia grazie all’iniziativa del Ministero dell’Ambiente nel 2001 in Emilia Romagna. A Cuneo, nel 2003, Bicincittà istalla per la prima volta il sistema di bikesharing a carta elettronica e con stazioni georeferenziate, ovvero il sistema oggi maggiormente utilizzato in Italia e nel mondo. In Italia la parte del leone per il Bikesharing la fa il Nord con il 64% dei servizi e l’81% delle bici condivise, contro il 14% del Centro e il 22% del Meridione. Le città in cui si ha il maggiore successo sono quelle che hanno legato il servizio ad un corretto dimensionamento del sistema e a un’attenta gestione.
Carsharing
Circa 700.000 iscritti, 5.764 veicoli e 29 città interessate, sono i numeri attuali del Carsharing.
Tutte le 12 città italiane con popolazione maggiore di 250.000 abitanti dispongono di almeno un servizio di Carsharing. In Italia nel 2015 sono stati fatti complessivamente circa 6,5 milioni e mezzo di noleggi con una percorrenza complessiva di 50 milioni di chilometri.
Il servizio ha preso il via in Italia nel 2001 grazie al servizio station based ICS, Iniziativa Car Sharing. Oggi le città in cui è attivo il Carsharing di ICS sono otto, gli iscritti hanno raggiunto i 20.000 in tutta Italia e le auto a disposizione sono quasi seicento. Con l’ingresso del servizio di Carsharing free floating , ovvero a “flusso libero” non vincolato a parcheggi o stazioni dedicate , con Car2go ed Enjoy nel 2013 e a seguire con altri operatori privati (Share’Ngo), il Carsharing italiano ha innestato un’altra marcia. Il numero di veicoli condivisi globalmente in Italia tra il 2013 e il 2015 è quadruplicato, mentre il numero degli iscritti e dei noleggi è cresciuto rispettivamente di dodici e trenta volte.
I capoluoghi provincia in cui è presente almeno un servizio di Carsharing sono però solo 29 sui 118 totali e non sono ancora presenti servizi di Carsharing nelle città metropolitane di Reggio Calabria e Messina. Napoli è servita da un solo operatore e in termini sperimentali. Ventuno delle 29 delle città in cui sono presenti servizi di Carsharing si trovano nell’Italia Settentrionale. Dei 5.764 veicoli in Carsharing censiti a luglio 2016 , il 34% è al servizio della sola città di Milano che conta 370.000 iscritti , seguita da Roma (il 26% dei veicoli e 220.000 utenti), Torino (16% dei veicoli) e Firenze (11%).
Carpooling
Se una volta per cercare un passaggio era necessario fare l’autostop ora la tecnologia digitale ha facilitato le cose rendendo la condivisione dei passaggi in auto, casa-lavoro e casa-vacanze, un sistema sicuro e facile da usare, in rapida espansione. In Italia esistono tutti i tipi di sistemi di Carpooling (extraurbano, urbano e per gli spostamenti casa-lavoro) con numerosi operatori: Clacsoon, iGoOn, Easymoove, Zego, Moovely, Scooterino, Strappo, Jojob e UP2GO. L’operatore che domina il mercato italiano ad oggi è il servizio extraurbano di BlaBlaCar che dichiara 35 milioni di utenti verificati nel mondo.
Vantaggi del carsharing
E’ forse utile ricordare i principali vantaggi dell’uso condiviso delle auto, seppure a fronte di un costo del servizio che può essere apparentemente consistente:
- si ha a disposizione l’auto giusta per ogni esigenza (si può scegliere il modello in base alla quantità di persone o merci da trasportare o alla lunghezza del viaggio)
- non occorre ricordarsi di fare il bollo, l’assicurazione, il cambio stagionale dei pneumatici, la manutenzione
- riduce il parco veicoli e il conseguente spazio occupato,
- è conveniente economicamente rispetto all’auto privata usata poco,
- utilizzando auto recenti con una buona manutenzione offre generalmente maggiore sicurezza ,
- se elettrico riduce l’inquinamento dell’aria,
- assicura l’accesso gratuito alle Zone a Traffico Limitato,
- non paga il parcheggio,
- circola anche in periodi di limitazione del traffico.
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