Politica
Misure per la famiglia, il ministro Costa dice no all’Isee
«Sarebbe un errore affievolirne gli effetti restringendo la platea dei destinatari: abbiamo fatto la scelta di individuare misure “per sempre” e “per tutti” per dare, a differenza del passato, un segnale di stabilità, efficacia e chiarezza»: così il Ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, con delega alla Famiglia, Enrico Costa.
di Redazione
«Auspico che le misure a sostegno delle famiglie contenute nel disegno di legge di bilancio vengano confermate e, semmai, ulteriormente rafforzate. Sarebbe un errore affievolirne gli effetti restringendo la platea dei destinatari: abbiamo fatto la scelta di individuare misure “per sempre” e “per tutti” per dare, a differenza del passato, un segnale di stabilità, efficacia e chiarezza»: così il Ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, con delega alla Famiglia, Enrico Costa replica alla proposta di “ridimensionare” il premio alla nascita introdotto dal Governo nella legge di bilancio 2017, introducendo il criterio dell’Isee.
In Commissione Affari Sociali della Camera alcuni deputati Pd avevano infatti presentato emendamenti che mettevano un "tetto Isee" sia al premio natalità sia al bonus nidi. Del primo avrebbero potute beneficiare solo le famiglie con un Isee non superiore a 30.000 euro, del secondo quelle con Isee non superiore a 25mila euro. La Commissione alla fine ha approvato solo l’emendamento che collega all’Isee il bonus nido (Isee a 25mila euro), mentre resta slegato dal reddito il premio alla nascita. Potranno godere del beneficio i bambini frequentanti (non più solo iscritti) gli asili nido pubblici e privati ma il bonus servirà anche per pagare «forme di supporto presso la propria abitazione in favore dei bambini al di sotto dei tre anni, affetti da gravi patologie croniche». Approvato invece, per il premio alla nascita, l’emendamento che chiarisce quando il premio nascita può essere cumulato con l’assegno già previsto dalla legge di stabilità 2015 per i figli nati o adottati tra il 1º gennaio 2015 e il 31 dicembre 2017 (il bonus bebé): solo per le famiglie con Isee non superiore a 13.000 euro annui.
La Commissione Affari Sociali ha approvato anche un emendamento per l’aumento da due giorni a tre giorni del congedo obbligatorio per i neo-papà (servirebbero a questo punto 30 milioni di euro). La Commissione ha anche segnalato la necessità di implementare le risorse del Fondo per gli interventi del servizio civile nazionale e del Fondo per le non autosufficienze.
Foto Drew Hays / Usplash
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