Sostenibilità

Mister Prezzi, che non sia solo una sentinellaQualche idea per rafforzarne il ruolo

Parliamone

di Redazione

La legge Finanziaria ha istituito un sistema di monitoraggio basato su tre pilastri: 1) una rete di “antenne” sul territorio, imperniata sulle Camere di commercio. Tale rete da un lato «riceve segnalazioni e verifica le dinamiche concernenti le variazioni dei prezzi di beni e servizi praticati ai consumatori finali»; dall’altro mette «a disposizione dei consumatori, anche in forma comparata», le tariffe e i prezzi rilevati; 2) un «Garante per la sorveglianza dei prezzi», operante nel ministero dello Sviluppo economico. Tre i compiti : a) elaborare le informazioni provenienti dalle Camere di cCommercio, dal ministero delle Politiche agricole e – quanto ai servizi pubblici – dalla presidenza del Consiglio dei ministri; b) curare la comunicazione, anche in forma comparata al pubblico, di tali informazioni, attraverso un «Portale delle imprese, dei consumatori e dei prezzi»; c) riferire al ministro dello Sviluppo economico «le dinamiche e le eventuali anomalie dei prezzi» rilevate. Infine, come terzo pilastro, vi è lo stesso ministro dello Sviluppo economico il quale «provvede, ove necessario, alla formulazione di segnalazioni all’Autorità garante della concorrenza e del mercato e di proposte normative».
Si tratta di un passo avanti, anche se meno incisivo di quanto molti speravano. Ma comunque funzionale a un sistema di egolazione che garantisca la trasparenza dei prezzi e dei mercati. Lodevolmente, infine, il sistema dovrebbe essere a costo zero: tutto – anche il Garante – viene costituito «in casa», con le risorse esistenti.
Il vantaggio dell’istituzione del Garante è anzitutto quello di avere uno «sportello unico» cui far confluire le diverse rilevazioni e egnalazioni di anomalie e certo le associazioni dei consumatori potranno alimentare il flusso dei dati. Ancora: il Garante opera in presa diretta con il ministro, così da segnalare più rapidamente all’Autorità Antitrust i casi di maggiore gravità.
Ma c’è ancora non poco da fare per migliorare il sistema. E cioè:
a) delimitare l’area dell’osservazione dei prezzi – cominciando con l’escludere settori già vigilati da altre Autorità. Per come è scritta ora la norma, le Camere di commercio dovrebbero occuparsi di tutto l’universo dei beni e dei servizi: impossibile con le strutture attuali; b) richiedere che le segnalazioni «dal basso» al Garante indichino elementi di prova di violazioni di norme sulla concorrenza, o penali (come quelle sull’accaparramento o l’aggiotaggio); c) attribuire al Garante il potere di convocare imprese e/o associazioni di imprese per chiarimenti e documentazione; d) estendere i poteri del ministro alla diretta richiesta di indagini alla Guardia di Finanza.
Con queste integrazioni il Garante potrà svolgere un ruolo ben più incisivo di quello di mero «osservatore».


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