Famiglia

Mister No è un professor nessuno

Insegna presso un liceo tecnico di Marsiglia. Il suo sito è preso d’assalto."Mi sono deciso quando ho capito che questa è una Costituzione antisociale".

di Joshua Massarenti

La Chirac-Chouard: il vero dibattito. Se non fosse stato per Libération, la cosa sarebbe passata del tutto inosservata. Giudicata ridicola, se non insignificante. Mais voilà, la Francia non è un Paese europeo come un altro. E così, sulla pagina di uno tra i più importanti quotidiani francesi, lo scontro politico e sociale che sta spaccando un?intera nazione in vista del referendum sulla Costituzione europea, previsto il 29 maggio, sembra essersi ridotto a un duello fratricida, epico quanto surreale, come solo i nostri cugini d?Oltralpe sanno produrne. Da un lato del ring, Jacques Chirac, il presidente della Repubblica, fautore del sì alla Costituzione, «per una Francia più libera, più forte in un?Europa più democratica». Dall?altro, un signor nessuno, portavoce suo malgrado del no, che di nome fa Etienne Chouard. Che di professione fa l?insegnante presso un liceo tecnico marsigliese. E che di politica non si è mai occupato. Di sicuro, il suo successo ha sorpreso tutti. Lui per primo. A Vita, Chouard ha confidato le vicissitudini di un percorso di «educazione civile e politica straordinario». Nel senso più umile del termine. Vita: La sua sembra una storia che risuona come un risveglio cittadino del popolo francese? Etienne Chouard: Questo non lo so. So solo che in tutta la mia vita non mi sono mai occupato di politica, né di questioni europee. Anzi, le dirò di più, all?inizio ero piuttosto refrattario ai sostenitori del no. Tutti appartenenti a correnti estremiste o conservatrici, sia di destra che di sinistra. Vita: La molla della sua azione? Chouard: Sei mesi fa, ascoltando i motivi del no di Laurent Fabius (numero due del Partito socialista francese, ndr), qualcosa mi ha spinto a urlare il mio no a una Costituzione illiberale, antisociale… Vita: E che cosa ha detto Fabius di così convincente? Chouard: Fondamentalmente, che non esiste al mondo una Costituzione che fissa regole economiche. Per non parlare del metodo. Siamo in molti a pensare che si tratta di un hold up democratico. Ci spingono a dire sì ad un testo che non fa altro che riassumere trattati firmati senza mai consultarci, gettando in pasto i popoli alle privatizzazioni? Vita: Concretamente, come ha dato via alla sua battaglia? Chouard: Su internet. Inizialmente, volevo nutrirmi di dibattiti. Così ho cercato nei forum il parere dei miei colleghi di diritto. Purtroppo, molti di loro si sono sottratti alle mie riflessioni giudicando la questione troppo politica. A loro, ho ribattuto che si trattava di una vicenda giuridica con implicazioni politiche e civili fondamentali per il nostro futuro. Ma niente da fare. Quindi ho deciso di aggiungere al mio sito personale una pagina interamente dedicata alla Costituzione europea. Ho spedito il primo documento a circa 300 persone, tutte iscritte alla mailing list. Vita: Chouard il nuovo eroe della Francia del basso? Chouard: Andiamoci piano. Io sono un signor nessuno in mezzo a tanti altri apartitici e disorientati. In realtà, non rappresento il no francese. Se così fosse, il no non avrebbe mai raggiunto le percentuali che gli attribuiscono nei sondaggi. Onestamente, ho troppe pressioni. Non so fino a che punto potrò andare avanti così. Ogni giorno ricevo oltre 400 mail e il mio sito è visitato da 30mila persone. Mia moglie e i miei quattro figli mi danno una mano, ma non basta. Vita: Potrebbe fare l?identikit di chi le scrive? Chouard: Mi creda, è impossibile. Si va dall?impiegato statale al deputato, passando per lo scrittore, il chirurgo, il pensionato, l?architetto, l?attivista di Attac, il comunista, il monarchico, l?ex combattente della Seconda guerra mondiale, il giornalista, persino la figlia di un anarchico che aveva giurato di non votare mai e che dopo aver letto i miei scritti si è invece decisa. è una fiumana totalmente trasversale al panorama politico francese. Vita: Ma questa fiumana che cosa esprime? Chouard: Un disagio sociale, ma non solo. Probabilmente si tratta di un fuoco di paglia, ma le lettere che ricevo sono atti di civiltà, prese di coscienza civile che spero non muoiano all?indomani del referendum. Vita: Che cosa trae da questa sua battaglia? Chouard: Che è meglio agire tra cittadini comuni perché i partiti in grado di difenderci dal neoliberismo e dalla distruzione dell?apparato statale non esistono. Il voto del 29 maggio risultato in bilico «Più anonimo e provinciale di così si muore», spiega Dominique Reynié, politologo di Sciences Po, convinto «che il fenomeno Chouard, con tutti suoi difetti, simboleggi la rivolta della Francia più chiusa e anti-elitista, in particolare quella dei burocrati, ma è anche il segno positivo della ripoliticizzazione del cittadino francese». Ma per ora il ?sì? e il ?no? per il referendum del 29 maggio si contendono quasi la metà esatta dell?elettorato transalpino. Un vero testa a testa, secondo gli ultimi tre sondaggi pubblicati. Il primo, fatto dell?istituto Ipsos, dà l?esatta parità tra ?sì? e ?no?. L?istituto Csa vede invece leggermente favorito il ?sì?, con il 51%. Per il terzo sondaggio, commissionato dalla Tns-Sofres, il ?sì? si affermerebbe con il 52% dei voti. Insomma, lotta dura…


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