Sostenibilità

Missione anti -radioattività nell’Artico

È guidata dai ricercatori dell'Enea

di Gabriella Meroni

E? partita la nuova campagna di indagini ambientali polari dell’Enea dalla base ?Dirigibile Italia? del Cnr, nelle isole Svalbard, nell’oceano glaciale artico.

Quattro ricercatori saranno fino al prossimo 16 aprile a Ny Alesund, avamposto scientifico internazionale situato a meno di 1.000 chilometri dal Polo Nord. La campagna è finanziata dall’Ue nell’ambito del programma ?Remotrans?, che ha lo scopo di studiare i processi, di lungo periodo, responsabili della dispersione e del trasporto degli inquinanti all’interno di aree marine precedentemente contaminate. Il programma è centrato sul ruolo che hanno i sedimenti marini e le particelle sospese nell’acqua nella mobilità e nel trasporto di contaminanti, con particolare riguardo alla radioattività artificiale che è stata introdotta dalle attività umane in alcuni mari europei.

L’Enea è impegnato a studiare l’Artico europeo poiché nel corso dei decenni, vi sono state depositate o affondate grandi quantità di materiali radioattivi. I sedimenti di quest’area fungono così da ”memoria storica”, ma anche da ”deposito temporaneo” della radioattività. I risultati degli studi di dispersione e trasporto serviranno per calibrare sofisticati modelli previsionali sull’evoluzione futura della contaminazione radioattiva, associata ai sedimenti marini, ma anche per conoscere i processi fisici e chimici del mare ancora non del tutto noti.

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