Cultura

Misericordie: nata confraternita in Kosovo

A Klina un'associazione con 250 confratelli collegata alla parrocchia. Nel consiglio, medici, insegnati e un rappresentante dei Rom che vivono nella zona

di Giampaolo Cerri

Una confraternita kosovara per le Misericordie d’Italia. Lo scorso 21 dicembre la neonata Misericordia di Klina, in Kosovo, è entrata a far parte della Confederazione Nazionale delle Misericordie d?Italia, che conta su circa 600 confraternite in tutto il paese.
E? la prima volta che le Misericordie d?Italia accolgono una confraternita non italiana. Eccezione giustificata dalla difficilissima situazione del Kosovo e dalla necessità di dare sostegno a una confraternita appena nata in un paese che non ha alcuna cultura in fatto di associazionismo e volontariato.
La Misericordia di Klina è strutturata sul modello di quelle italiane, con lo stesso statuto, conta circa 250 ?confratelli?, ed è nata in seno alla parrocchia di Zlloqucane, un sobborgo cattolico a 4 km dalla città di Klina, dove invece la maggioranza è musulmana. Nella regione vivono circa 400.000 persone, di etnia albanese e Rom, che finora di fatto non avevano alcun contatto tra loro, ma grazie all?azione dei volontari italiani i rapporti stanno migliorando.
Il presidente della Misericordia di Klina è don Lush Sopi, parroco di Zlloqucane. Del consiglio fanno parte 7 medici della zona, 1 infermiera, 1 insegnante e 1 rappresentante dei 4 villaggi Rom della regione di Klina.
Gli abitanti della zona hanno conosciuto le Misericordie nel 2000 attraverso la confraternita di Antella, alle porte di Firenze, intervenuta in Kosovo su richiesta della Caritas di Firenze che a Klina stava portando avanti un programma di ricostruzione, ma aveva bisogno di un supporto sanitario.
Altre confraternite italiane si sono poi aggiunte a quella di Antella, portando prima i primi aiuti direttamente e poi sviluppando un programma specifico per formare operatori tra la popolazione locale.
§«In questo modo ?dice Gianfranco Gambelli, presidente delle Misericordie d?Italia- il seme delle Misericordie, vecchio di oltre 750 anni ma sempre vivo, ha attecchito anche in Kosovo. Siamo abituati a stare sempre in prima linea laddove c?è da aiutare chi soffre. E abbiamo voluto farlo anche con le popolazioni dei Balcani, che sono state colpite così duramente negli ultimi dieci anni».
La Misericordia di Klina opera con un centro sociale, accanto alla chiesa di Zlloquchane, con servizi ambulatoriali, distribuendo medicinali ed effettuando (grazie ad un?ambulanza e un?auto 4×4) trasporti socio-sanitari dai villaggi, sprovvisti di presidi sanitari e semi-isolati in zone impervie, verso la città di Klina. Le Misericordie d?Italia stanno finendo di attrezzare un presidio sanitario, costruito dall?Onu, e presto anche quello sarà gestito dalla Confraternita di Klina.
Il supporto economico e logistico continua da parte delle Misericordie italiane, ma il tentativo è chiaramente quello di rendere gli abitanti della zona protagonisti del miglioramento delle proprie condizioni».

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