Famiglia

Misericordie: “Aiuteremo la mamma di Trento”

Brunini: "Offriremo il nostro aiuto per una soluzione che consenta di creare le condizioni economiche indispensabili per il bimbo, senza ricorrere alla separazione dalla madre"

di Benedetta Verrini

Le Misericordie sono pronte a fare tutto quanto possono per scongiurare la separazione definitiva tra la giovane madre di Trento e la sua bambina. “Non ci possiamo solo stupire o rammaricare di fronte a episodi sconcertanti come questo –dice il Presidente della Confederazione nazionale delle Misericordie d’Italia, Gabriele Brunini– ma siamo chiamati a offrire aiuto, accoglienza e lavoro a una madre in difficoltà che con coraggio ha rifiutato di abortire. Crediamo che un’associazione di volontariato cattolico come la nostra sia chiamata a dare ascolto in modo concreto agli insegnamenti della Chiesa per la salvaguardia e l’aiuto alla vita”.

E’ di ieri la notizia della sentenza del Tribunale dei minori di Trento, che ha deciso l’adottabilità di una bimba sottratta alla madre subito dopo il parto. La madre, cui era stato proposto l’aborto, aveva deciso di tenere il figlio nonostante uno stipendio di 500 euro al mese. “La decisione attuale viene vissuta come profondamente ingiusta dalla mamma”, ha detto il suo avvocato Maristella Paiar. “La signora è molto delusa e triste perchè non vede la sua bimba dal giorno in cui è nata e non ha potuto neppure avere notizie dirette dagli operatori che la curano per divieto imposto dal Servizio sociale. È però decisa a proseguire nei suoi sforzi per riavere la sua bambina che non vuole in nessun caso abbandonare. Stiamo, dunque, già predisponendo l’atto di appello”. 

“Nella tradizione di aiuto al prossimo che caratterizza da secoli l’opera delle Misericordie –prosegue il presidente Brunini in una nota- noi siamo pronti da subito a dare il nostro sostegno concreto a questa madre. Ho già ricevuto offerte in questo senso da diverse Misericordie di varie parti d’Italia. Ci stiamo già attivando per contattare l’avvocato della madre e i servizi sociali del comune interessato per offrire il nostro aiuto affinché possa essere costruita una soluzione che consenta di creare le condizioni economiche indispensabili per il bimbo, senza ricorrere alla separazione dalla madre. Non vogliamo polemizzare con nessuno, ma crediamo che separare un figlio da una madre sia uno degli atti più drammatici che possano esistere. Non vi si può ricorrere a cuor leggero, ma solo quale estrema ratio, quando nessuna altra strada è possibile. Noi siamo pronti immediatamente a fare tutto quanto possiamo per scongiurarlo.”


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA