Cultura

Miracoli siriani: il prete e l’imam uniti dal pollice verde

di Redazione

A Damasco vedere due esponenti di religioni diverse annaffiare i fiori insieme è quanto di più normale ci possa esseredi Shady Hamadi
Circa un anno fa ero in Siria per motivi di studio ma non solo. Ci andai anche per riscoprire le mie radici siriane siccome il sottoscritto è uno dei tanti giovani che affollano oramai la nostra quotidianità, un figlio di coppia mista, padre siriano e mamma brianzola doc. Sentendo le varie opinioni che girano riguardo alla costruzione di una moschea in quel di Milano mi viene in mente una scenetta simpatica a cui assistetti in Siria. Ma partiamo col dire che in Siria esistono 18 confessioni cristiane tutelate e possiedono chiese che non hanno nulla da invidiare al Duomo di Milano, addirittura uno dei consiglieri del gran mufti siriano è cristiano. «Impossibile!», direbbe qualcuno, eppure è vero.
Non è della Siria o di quali religioni ci sono che vi voglio parlare, ma del rispetto perpetrato nel quotidiano e dell’armonia. Un esempio di ciò è il ricordo di un giorno come tanti in cui passeggiavo per le vie di Damasco. Ero abituato alla visione di chiese con nelle vicinanze le moschee ma rimasi particolarmente colpito quando nel quartiere di Bab Touma, nella città vecchia, vidi una chiesa attaccata a una moschea proprio muro contro muro tanto che avevano i fiori in comune. La cosa che mi lasciò impressionato e felice di essere lì in quel momento, fu il vedere l’imam della moschea annaffiare i fiori insieme al prete della chiesa di fianco. Il prete aveva il suo lungo abito nero con il colletto bianco e l’imam un lungo Jellabia e il copricapo in testa. Mentre annaffiavano i fiori insieme li sentivo dire l’un l’altro «annaffia i fiori di là, tu annaffiali di qua». Non mi sarei di certo stupito se si fossero aiutati dopo aver annaffiato le piante a pulire insieme la chiesa o la moschea.
Convivenza, diritto al luogo di culto, sono parole oramai sentite e risentite eppure non ascoltate. Credo che se mi fossi fermato quel giorno a parlare con il prete e l’imam e avessi raccontato in che situazione naviga l’Italia e cosa si dice dei Paesi arabi riguardo alla libertà di culto, si sarebbero messi le mani nei capelli dall’incredulità e il dispiacere. Chissà se un giorno mi troverò a passeggiare per le strade della mia Milano e vedrò mai il minareto di una moschea di fianco al campanile di una chiesa e un prete italiano con un imam annaffiare i fiori insieme! Per ora credo che vedrò solo imam che puliscono i garage adibiti a moschee e preti annaffiare i fiori. Per ora vedo solo De Corato e Gheddafi.

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