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Mio figlio rubato dalla mamma. Nessuno mi aiuta

Un padre che non ha mai visto il figlio, nato in Belgio dopo che la moglie ha lasciato l’Italia e risulta non rintracciabile. È uno dei casi di sottrazione internazionale di minore.

di Redazione

Mio figlio Mark T. è nato a Brussels il 9 gennaio 2003 e non ho potuto mai vederlo. Mia moglie è scomparsa dal 13 novembre 2002 e ne avevo informato i Carabinieri. Nessuno di noi ha mai chiesto la separazione. Dal Belgio mi dicono che la mia famiglia non è più rintracciabile. Enrico (email) Le unioni miste sono una risorsa importante e positiva per la società multiculturale, tuttavia possono dare luogo a problemi di difficile soluzione soprattutto quando falliscono. Con la rottura di una relazione o di un matrimonio misto spesso ha inizio una fase dolorosa che può sfociare anche nella decisione di uno dei due coniugi di cambiare Paese di residenza e di portare o trattenere con sé il figlio senza il consenso dell?altro genitore, compiendo un reato definito «sottrazione internazionale di minore». A livello internazionale esistono degli strumenti giuridici, anche se non ratificati da tutti gli Stati, per affrontare i casi di sottrazione di minori. In particolare, l?Italia è firmataria di una convenzione finalizzata ad attivare una procedura d?urgenza che consenta l?immediato ritorno del minore nello Stato di residenza abituale, si tratta della Convenzione dell?Aja del 1980 in vigore dal 95. A tale Convenzione si può ricorrere solo nel caso in cui siano coinvolti Paesi firmatari della Convenzione (quello di sua moglie rientra tra questi), negli altri casi occorre l?attivazione di procedure diverse che si basano più che su aspetti strettamente giudiziari su aspetti prevalentemente diplomatici. Esistono anche trattati, multilaterali e bilaterali, ai quali fare riferimento per risolvere i sempre più frequenti casi di sottrazione di minore. La sua situazione non è facile, molto difficile è la possibilità di rintracciare madre e minore visto gli spostamenti transnazionali, la non conoscenza del nome e dal non avere un?immagine di suo figlio. Il fatto poi che suo figlio sia nato all?estero potrebbe anche comportare che esso non risulti suo figlio nei documenti, nonostante nato nell?ambito di una unione coniugale che in Italia comporta la presunzione di paternità del coniuge e la diretta attribuzione del nato come figlio della coppia coniugale. Inoltre, visto gli anni trascorsi e l?inesistenza di una precedente storia di relazione tra lei e suo figlio, anche la valutazione del superiore interesse del minore andrebbe oggi presumibilmente a riconoscere la non opportunità di sradicare il bambino da quella che ormai è la sua residenza abituale. Rimane l?essere stati vittime, lei e suo figlio, di un?azione che vi ha privato della relazione genitore-figlio. Generalmente in casi di sottrazione nell?ambito di Paesi firmatari della Convenzione dell?Aja, si fa riferimento al ministero della Giustizia – Dipartimento Giustizia minorile – Autorità centrali convenzionali – tel. 06. 681881.

Barbara Ghiringhelli


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