Famiglia

Minori: uno sportello nato in Stazione

Uno 'sportello pedagogico di frazione' nella ex stazione di Bolognina, dedicato ai ragazzi del territorio in eta' scolare

di Redazione

Piu’ appuntamenti settimanali, nelle ore pomeridiane, con educatori professionisti, allo scopo di offrire opportunita’ aggregative e di socializzazione tra i giovani del luogo, coinvolgendoli anche in attivita’ a sostegno del loro percorso scolastico. E’ questo il risultato di un accordo fra Ferrovie dello Stato e Comune di Crevalcore, in provincia di Bologna, nuovo passo in avanti nel rapporto di collaborazione intrapreso alcuni mesi fa per garantire la funzionalita’ della stazione di Crevalcore. Il progetto, che partira’ una volta terminati alcuni interventi di adeguamento degli ambienti, e’ un’occasione per dare nuova vita al fabbricato in disuso della ex stazione di Bolognina, dove da alcuni anni non fermano piu’ i treni e dove i lavori di raddoppio della linea Bologna – Verona hanno reso ‘sorpassate’ le apparecchiature tecnologiche un tempo ospitate nei suoi locali. Contemporaneamente e’ un modo per consentire al territorio di riappropriarsi di questo luogo e ai ragazzi di diventarne i veri gestori, valorizzandone e non degradandone gli spazi.

“L’idea dell’amministrazione comunale – spiega il vicesindaco Claudio Broglia – e’ quella di far diventare questi luoghi un punto di riferimento per gli abitanti della frazione. La disponibilita’ dimostrata dalle Ferrovie ci ha permesso in tempi brevi di trovare un’intesa per il recupero di una struttura che, se non integrata, potrebbe invece diventare fonte di degrado e ricettacolo di atti vandalici o frequentazioni non proprio positive”. “Quando si parla di Bolognina – aggiunge – il pensiero corre subito al tragico incidente ferroviario del 7 gennaio 2005, ecco allora che la vecchia stazione diventa un simbolo cui si aggiunge un valore ulteriore, quello di unire al ricordo la volonta’ di guardare avanti, di ricordare e ricostruire. Infine – conclude Broglia – stiamo pensando di affiancare allo sportello pedagogico altre attivita’, quali un centro sociale o la sede di associazioni no-profit gia’ presenti sul territorio”.


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