Famiglia

Minori stranieri non accompagnati: è boom

Nel triennio 2004/2006: +19%. Programmi di inclusione solo in 2 comuni su 10

di Redazione

Minori stranieri non accompagnati Secondo Rapporto Anci ? 2007 Scarica il documento

di Chiara Santomiero Un fenomeno in costante crescita, quello dei minori stranieri non accompagnati, (+19% nel triennio 2004-2006 passando da 6.629 a 7.870): è quanto dimostra il Secondo Rapporto Anci sui minori stranieri non accompagnati 2007, presentato oggi a Roma alla stampa e realizzato con i dati forniti da 5328 Comuni italiani. Di questi, il 21% dei rispondenti, cioè 1.110 Comuni, ha dichiarato di aver preso in carico minori non accompagnati, attivando un qualche servizio o intervento negli ultimi tre anni, per un totale di 6629 minori nel 2004, 7593 nel 2005 e 7870 nel 2006. A prendere in carico in minori non accompagnati in Italia sono principalmente le città con più di 100.000 abitanti (60% nel 2006) e le città medie, che ne hanno visto crescere nel tempo la presenza sul loro territorio passando dal 23% nel 2004 al 30% nel 2006. Le Regioni che segnalano il più alto numero di minori presi in carico sono il Lazio, l?Emilia-Romagna, il Friuli Venezia Giulia e la Lombardia, dove, nel 2006, si concentra più della metà dei minori (54,5%). Il fenomeno riguarda prevalentemente minori maschi (il 78%) appena sotto la soglia della maggiore età (il 47% ha 17 anni), provenienti soprattutto da Romania, Albania, Marocco, e per la prima volta, dall?Afghanistan. Nel 2006, come detto, sono stati accolti in strutture di prima/pronta accoglienza 6102 minori (erano stati 4930 nel 2004 e 6041 nel 2005); di questi il 62% si è reso successivamente irreperibile. La rilevanza della problematica ha indotto l?Anci, in collaborazione con il Ministero della solidarietà sociale, all?emanazione di un bando ? di prossima pubblicazione ? che istituisce un Programma nazionale per i minori stranieri non accompagnati, da realizzarsi con un finanziamento di 10 milioni di euro, a carico del Fondo per l?inclusione sociale previsto dalla Finanziaria 2007. ?Si tratta di un primo passo ? ha affermato il sottosegretario alla Solidarietà sociale Cristina De Luca ? per affrontare il fenomeno con una prospettiva nazionale, non demandando alle singole iniziative dei Comuni, ma creando una rete tra amministrazioni dello Stato e definendo uno standard comune di procedure ed interventi di pronta accoglienza e assistenza?.


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