Migranti
Minori stranieri, il futuro è costruirsi una barca
Sono 30 i giovani Msna che sul lago Maggiore stanno imparando i segreti della carpenteria navale, grazie al progetto di educazione al lavoro realizzato da Fondazione Asilo Mariuccia con la Fondazione Officine dell’Acqua. Presentati a Laveno Mombello (Va) i primi risultati
Presentati i primi risultati dell’iniziativa nata per promuovere l’inserimento lavorativo dei minori stranieri non accompagnati. A lavorarci insieme Fondazione Asilo Mariuccia – Fam e Fondazione Officine dell’Acqua. Il progetto “Integr-Azione” nasce sulla scia del Laboratorio di Educazione al Lavoro del Polo di Porto Valtravaglia di Fam e vuole fornire ai 30 giovani ospiti delle strutture dell’Alto Verbano gli strumenti necessari per imparare a conoscere l’arte del lavoro artigianale e le basi del mondo della carpenteria navale, disciplina antica e profondamente radicata nel territorio lacustre del Verbano.
Il progetto
«Il Progetto Integr-Azione, iniziato a febbraio, offre ai 30 giovani, ospiti di Fam, un percorso di crescita e, soprattutto, consente l’apprendimento di un’arte antica e innovativa, come la carpenteria navale e il restauro delle imbarcazioni d’epoca. L’aspetto positivo è che incarna pienamente i nostri valori fondanti. Integr-Azione permette ai ragazzi un percorso di crescita e d’inserimento lavorativo e, per Fam, è un’occasione d’incontro con le eccellenze del territorio, che arricchisce i nostri ragazzi ben oltre il semplice apprendimento delle competenze lavorative», racconta la presidente di Fam Emanuela Baio.
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«I ragazzi hanno avuto l’opportunità di comprendere le regole di un cantiere e capire quali sono le competenze trasversali utilizzabili all’interno di ciascuna professione lavorativa. L’intento è di gettare le basi per favorire l’integrazione sociale e il raggiungimento di un’autonomia lavorativa per il loro futuro. I primi risultati sono incoraggianti: il 100% dei ragazzi ha partecipato all’intero corso senza nessuna assenza, alcuni artigiani della zona hanno individuato dei potenziali talenti a cui poter offrire dei tirocini, questo a dimostrazione che stiamo percorrendo la strada giusta» continua Baio.
Infine la presidente di Fam ha voluto ringraziare «la Fondazione Officine dell’Acqua e i Maestri d’ascia per aver accolto con passione, amore e alta competenza i nostri giovani che potranno, speriamo, lavorare con loro e per loro. Il Progetto, infatti, visto il successo, continuerà nel tempo, perché risponde pienamente alla mission di Fam».
La nautica sul lago
In una nota si ricorda che il territorio varesino, in cui sorge il Polo di Fam aPorto Valtravaglia sul lago Maggiore, ha fatto della realizzazione di scafi e barche uno dei suoi punti di forza. Ne è un esempio la città di Varese, che a gennaio di quest’anno si è riconfermata “capitale d’inverno” della nautica per aver ospitato la nona edizione del più importante convegno nazionale sulle imbarcazioni d’epoca e storiche.
«I risultati del laboratorio in itinere ci restituiscono un quadro incoraggiante rispetto agli obiettivi prefissati. Considerando il territorio varesino un punto d’eccellenza per quanto riguarda la costruzione delle imbarcazioni, riteniamo che la realtà lacustre possa offrire grandi opportunità ai ragazzi che in futuro vorranno affacciarsi al mondo della carpenteria navale», commenta Manuela Comi, responsabile della comunità Fam di Porto Valtravaglia.
«Con questo laboratorio vogliamo offrire ai giovani la possibilità di avvicinarsi alla carpenteria navale e alla professione artigiana, facendo loro comprendere che qualunque attività lavorativa implica impegno, responsabilità e capacità di adattamento, esattamente ciò che cerchiamo di trasmettere all’interno delle nostre strutture, lo facciamo con la Fondazione Officine dell’Acqua, fiore all’occhiello del territorio locale»,conclude Comi.
L’accoglienza a Porto Valtravaglia
L’impegno delle strutture di accoglienza di Fam a Porto Valtravaglia, sin dalla sua fondazione, è quello di accompagnare i ragazzi ospiti verso un riscatto personale, aiutandoli ad acquisire fiducia in loro stessi. I giovani vengono responsabilizzati rispetto agli impegni professionali e viene dato loro un supporto nell’acquisizione di competenze attraverso laboratori di educazione al lavoro e successivamente in tirocini professionali e inserimento lavorativo.
«Siamo entusiasti di intraprendere questa nuova avventura», sottolinea Paolo Sivelli, presidente della Fondazione Officine dell’Acqua. «Condividiamo gli scopi ed i valori dei colleghi della Fondazione Asilo Mariuccia e crediamo che la possibilità di reinterpretare percorsi formativi ed educativi, calzandoli nelle attività del nostro territorio, sia una grande opportunità sia per i ragazzi sia per la salvaguardia e la trasmissione delle nostre tradizioni».
In apertura giovani Msna impegnati nel progetto – Tutte le foto da Ufficio stampa
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