Famiglia

MINORI. Spinelli: “Basta retorica, si rispettino i diritti dei bimbi rom”

Il professore-musicista denuncia la drammatica situazione dei campi e l'indifferenza dell'opinione pubblica

di Benedetta Verrini

Non parlategli di celebrazioni per l’infanzia e l’adolescenza. Santino Spinelli, musicista e docente universitario di origine rom dell’università di Trieste, non usa giri di parole: “Evitiamo la retorica e le ipocrisie”, dice a Vita. “La situazione dei bambini rom in Italia è drammatica. La lista dei piccoli che, ancora oggi, nel nostro tempo, muoiono per assideramento, incidenti, incendi, annegamenti è molto lunga. Queste morti sono frutto di degrado ed emarginazione. E nonostante la loro atrocità sono pochi quelli che si indignano davvero e tentano di cambiare le cose”.
La stampa ha delle gravi responsabilità, sottolinea Spinelli, nel costruire stereotipi. “Come quello degli zingari rapitori di bambini”, spiega, “mentre da decenni sono proprio i bambini rom che vengono sottratti alle loro famiglie con una facilità scandalosa”. E poi, ancora, quello della “cultura nomade”. “L’itineranza del mio popolo è stata da sempre coatta”, sottolinea. “Forse che a noi non piacerebbe poter vivere in un luogo decoroso, con luce e acqua corrente?”.
E ricorda, il professor Spinelli, che casa, istruzione, lavoro, sono diritti umani fondamentali. “Se vengono meno o non ci sono proprio”, avverte, “se i nostri bambini non hanno quelle stesse opportunità, è ovvio che sarà molto più difficile per loro realizzare un cammino di crescita e affermazione umana e sociale, ma resteranno per sempre cittadini di serie z, vittime dell’odio razzista e dell’emarginazione”.

Il razzismo c’è eccome, in Italia. I provvedimenti per il censimento dei minori nei campi ne sono un esempio, “praticamente un ripristino di leggi razziali”, dice senza mezzi termini.
Da dove cominciare per cambiare? “Iniziando a rimuovere le cause che creano questa situazione”, riflette Spinelli. “L’informazione dovrebbe diventare più onesta, smettendo di alimentare ottusi cliché e dando spazio anche alle notizie positive che riguardano la nostra cultura”. E poi, ci vorrebbe un vero investimento sulla scuola. “E’ davvero il primo gradino che offre all’individuo gli strumenti per crescere e conoscere. Con la conoscenza l’uomo impara anche a difendersi, intraprende un percorso umano e sociale che può pienamente realizzarlo”.
La chiave di volta, nella scuola, è l’interculturalità. “Intesa non come semplice conoscenza”, sottolinea, “ma come vera esperienza di un’altra cultura. Un modo per sperimentare tradizioni, cucina, leggende, modi di vivere e di vestire di chi ha origini diverse. E scoprire che, dagli “antenati” dell’oboe e del clavicembalo, dai grandi orecchini a cerchio amati dalle ragazze fino alla vita di campeggio, la cultura rom ha dato all’Europa molto più di quanto si possa immaginare”.
Istruzione e pari opportunità, cose che la sua famiglia gli ha faticosamente offerto, tra mille sacrifici. E oggi, con le sue due lauree e un importante percorso artistico, Spinelli dice di aver imboccato consapevolmente “la terza via”: “non mi sono assimilato, non sono emarginato, vivo attivamente in una società maggioritaria orgoglioso delle mie origini”. Un destino che augura a tutti i bambini che oggi crescono nei campi.

Chi è
Santino Spinelli, in arte Alexian, é un Rom italiano musicista compositore, cantautore, insegnante, poeta, saggista.
Ha due lauree, la prima in Lingue e Letterature Straniere Moderne e l’altra in Musicologia, entrambe conseguite all’Università degli Studi di Bologna. Insegna lingua e Cultura Romaní all’Università di Trieste, Torino e Chieti. Con il suo gruppo, l’ “Alexian group”, tiene numerosi concerti di musica romani in italia e all’estero.
Ha appena pubblicato una raccolta di partiture musicali per orchestra sinfonica dal titolo «Romanó Drom» (Carovana Romaní). Il volume, contenente 11  brani, è pubblicato e distribuito a livello internazionale dalle Ut Orpheus Edizioni di Bologna, prestigiosa casa editrice di musica classica, in collaborazione con CNI Music. L’opera è unica nel suo genere perché è la prima raccolta di lavori per orchestra sinfonica composti e pubblicati da un Rom.
Altro interessante lavoro è il nuovo cd musicale dell’Alexian Group, dal titolo «Me pase ko Murdevèlë – Io ac-Canto a Dio», (CNI Compagnia Nuove Indye). Prodotto e distribuito a livello internazionale dalla Compagnia nuove Indie, si compone di undici brani religiosi in cui si evidenzia la spiritualità delle diverse comunità Romanes che professano religioni diverse fra loro ma uniti dalla stessa cultura e dalla stessa filosofia di vita .

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