Famiglia

MINORI. Romania, dall’orfanotrofio alle comunità familiari

Con l'apertura di alcuni centri di accoglienza, affidi e reinserimenti in famiglia, il progetto dell'ong italiana Gvc ha permesso la chiusura degli orfanotrofi della zona di Giurgiu

di Redazione

Accoglienza familiare per tutti gli orfani della zona. Con questo spirito, ieri mattina a Giurgiu, città della Romania, l’ong Gvc Onlus di Bologna ha inaugurato una nuova piccola comunità educativa di tipo familiare per i bambini e le bambine abbandonate, realizzando così l’obiettivo della chiusura dell’ultimo orfanotrofio ancora aperto nella città rumena.

L’iniziativa rientra nel progetto di deistituzionalizzazione dei bambini e degli adolescenti, portato avanti da Gvc e finanziato dal Ministero degli Esteri Italiano. È dal 2002 che l’ong bolognese collabora con le autorità rumene per la chiusura degli Istituti per minori abbandonati della Contea di Giurgiu, aprendo piccole comunità educative di tipo familiare, dove i bambini e i ragazzi possono crescere, studiare e giocare come in una vera casa che offre loro un ambiente di vita sereno.

Con l’apertura della nuova comunità educativa, è stata completata la chiusura dell’Istituto S.Ana di Giurgiu, in cui vivevano insieme 23 bambini e ragazzi dai pochi mesi ai 21 anni, alcuni gravemente disabili, e dell’istituto “S.Mihail si Gavril” di Slobozia, aprendo “Casa Mia”, “Casa Nostra”, “Casa Verde”, “Casa Albastra”, “Casa Ansaloni” e un appartamento per ragazze che stanno frequentando l’Università. Questi nuovi centri si aggiungono a “Casa Dunari”, in cui hanno fatto ingresso 10 bambini e bambine di età compresa tra i 2 e gli 11 anni, e a un appartamento per 5 studenti di età compresa tra i diciotto e i 22 anni. Inoltre, sono attivi diversi progetti di reinserimento nella famiglia naturale e di promozione dell’affido familiare.

L’apertura di Casa Dunari, in particolare, è stata possibile grazie anche alla mobilitazione di tanti cittadini con iniziative di raccolta fondi e la donazione dell’azienda avicola Amadori, in memoria della signora Pierina, moglie dell’imprenditore cesenate, scomparsa un anno fa. Nel mese di settembre, infine, gli organizzatori della UnicreditBanca Run Tune Up, la mezza maratona di Bologna hanno aderito al progetto di Gvc, destinandogli i 3mila Euro ricavati dalla competizione. I fondi raccolti sono stati utilizzati per l’acquisto dei mobili della casa.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA