Welfare

MINORI. Pacchetto sicurezza, l’allarme di 86 associazioni

In una lettera aperta al governo il Gruppo CRC analizza l'impatto che la legge avrà sui bambini figli di irregolari

di Benedetta Verrini

Il gruppo di lavoro sulla Convenzione per i Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, di cui fanno parte 86 realtà del Terzo Settore, ha in queste settimane manifestato viva preoccupazione per la ricaduta che il pacchetto sicurezza avrà nei confronti dei minori.
Il Gruppo CRC, infatti, in conformità all’impegno assunto di monitorare l’attuazione della Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza in Italia, è attualmente impegnato nella stesura del Rapporto Supplementare al Rapporto governativo da inviare alle Nazioni Unite.
Nell’ambito di tale Rapporto, le associazioni stanno analizzando l’impatto di alcune delle disposizioni contenute nella Legge 94/2009. Particolare rilievo sarà dato alla condizione di vulnerabilità in cui si verranno a trovare innanzitutto i bambini aventi uno o entrambi i genitori irregolarmente presenti in Italia.

Ecco, di seguito, il testo di una lettera aperta inviata il 30 luglio scorso al Governo e alle massime cariche dello Stato, in cui si analizzano punto per punto le criticità delle nuove disposizioni:

Roma, 30 luglio 2009
 
Legge n. 94 del 15 luglio 2009 recante «Disposizioni in materia di sicurezza pubblica»

Illustri Presidenti,
le sottoscritte Associazioni del Gruppo CRC con la presente manifestano la più viva
preoccupazione per le conseguenze che avranno in termini di violazione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza alcune delle disposizioni recentemente approvate in materia di sicurezza pubblica. Tali disposizioni sono oggetto di attento monitoraggio da parte del Gruppo CRC, che sottoporrà le sue osservazioni all’attenzione del Comitato ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza.
Il Gruppo CRC, infatti, in conformità all’impegno assunto di monitorare l’attuazione della Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza (CRC) in Italia, è attualmente impegnato nella stesura del Rapporto Supplementare al Rapporto governativo da inviare alle Nazioni Unite.
Nell’ambito di tale Rapporto stiamo quindi analizzando l’impatto di alcune delle disposizioni contenute nella Legge 94/2009. Particolare rilievo sarà dato alla condizione di vulnerabilità in cui si verranno a trovare innanzitutto i bambini aventi uno o entrambi i genitori irregolarmente presenti in Italia.

Sussiste infatti il forte rischio che, in conseguenza dell’introduzione del reato di ingresso e soggiorno illegale nello Stato ( art. 1 comma 16), tali persone evitino di accedere a strutture pubbliche in cui potrebbero essere riconosciuti come irregolari e quindi segnalati da parte dei pubblici ufficiali che hanno un obbligo penale in tal senso. Bambini e bambine vedrebbero quindi violati loro diritti fondamentali quali il diritto alla vita, alla sopravvivenza e allo sviluppo (art. 6 CRC), il diritto alla salute
e all’accesso ai servizi sanitari (art. 24 CRC), nonché il diritto all’istruzione (art. 29 CRC).
Preoccupazione sussiste anche rispetto alle conseguenze derivanti dall’obbligo di presentare il permesso di soggiorno per il compimento di atti di stato civile, quali la dichiarazione di nascita e il riconoscimento del figlio naturale ( art. 1 comma 22 lett. g), nonché per contrarre matrimonio ( art. 1 comma 15). Considerato che ci sono donne in gravidanza, che pur avendo diritto al permesso di soggiorno di fatto ne sono prive (si pensi, ad esempio, alle gestanti che non hanno il passaporto e alle quali non può quindi essere rilasciato il permesso di soggiorno per cure mediche), riteniamo che la necessità di esibire il documento attestante la regolarità del soggiorno per poter procedere alla dichiarazione di nascita e al riconoscimento del figlio possa incidere negativamente sulla determinazione di tali madri partorire in strutture pubbliche per il timore, non solo di essere identificate come irregolari, ma anche di non poter riconoscere il proprio bambino ed essere quindi allontanate da lui, in violazione del diritto all’identità (art. 7 CRC) e all’unità familiare (art. 9 CRC). In proposito si evidenzia che non partorire in una struttura ospedaliera comporta un pericolo per la salute del nascituro, nonché il rischio che il bambino non venga poi registrato all’anagrafe.
Inoltre, dal fatto che sia diventato necessario esibire il permesso di soggiorno per lo straniero che voglia contrarre matrimonio in Italia ( art. 1 comma 15) consegue che, sia i figli di cittadini stranieri irregolarmente soggiornanti, sia i minori con cittadinanza italiana aventi un genitore irregolarmente presente sul territorio nazionale, non vengono riconosciuti come figli legittimi; ciò in violazione, oltre che del principio di non discriminazione (art. 2 CRC), del diritto ad avere una famiglia, anche giuridicamente riconosciuta, in palese contrasto anche con la Costituzione italiana che richiede adeguata protezione per l’infanzia e riconosce nella famiglia fondata sul matrimonio un nucleo essenziale della società.
Anche il prolungamento di permanenza nei Centri di Identificazione ed Espulsione (CIE) fino a sei mesi ( art. 1 comma 22 lett. l)coinvolge i minori violandone diritti fondamentali: ci sono infatti bambini e bambine che si trovano in tali strutture al seguito dei propri familiari e per i quali un prolungamento del trattenimento in luoghi non idonei ad ospitarli configura una violazione del diritto a non essere arbitrariamente privati della propria libertà personale (art. 37 CRC), oltre che del diritto alla vita, alla sopravvivenza e allo sviluppo (art. 6 CRC).
Infine, forte perplessità verrà espressa nel Rapporto Supplementare nei confronti delle disposizioni che riguardano i minori stranieri non accompagnati. L’ art. 1 comma 22 lett. v), limitando fortemente la possibilità per minori migranti arrivati in Italia da soli di regolarizzare la propria posizione al compimento della maggiore età, comporta una violazione del diritto alla protezione dei minori (art. 19-32 CRC) in quanto, da un lato, potrebbe determinare l’aumento delle fughe di tali ragazzi e ragazze non ancora maggiorenni dalle comunità, con conseguente rischio di un loro coinvolgimento in forme di grave sfruttamento e dall’altro, rischierebbe seriamente di incentivare l’arrivo di minori soli in età sempre più precoce. Inoltre, l’ art. 1 comma 29, che dispone che venga adottata la procedura di rimpatrio nei confronti dei minori stranieri non accompagnati provenienti da Paesi dell’Unione europea e coinvolti in attività di prostituzione, viola il principio di non discriminazione, sancito dall’art. 2 CRC.
Il Gruppo CRC intende altresì evidenziare al Comitato ONU il fatto che rispetto alle questioni innanzi esposte nessun seguito è stato dato ai numerosi appelli promossi dalle principali Associazioni che da anni sono impegnate nella tutela e promozione dei diritti umani in Italia.
Dal momento che l’Italia sarà chiamata a render conto al Comitato ONU circa l’attuazione della CRC, ratificata e resa esecutiva con Legge 176/1991, presumibilmente il prossimo anno, in considerazione dell’avvenuta presentazione del rapporto quinquennale da parte del Governo Italiano a gennaio 2009, le sottoscritte Associazioni auspicano che, prima di tale importante appuntamento, il Governo e il Parlamento intervengano al fine di procedere ad una riforma delle citate norme che sono state introdotte nel nostro ordinamento in violazione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Tale sollecitazione verrà espressa anche in occasione delle celebrazioni per il ventennale della CRC, previste per novembre 2009, nell’ambito delle quali verrà pubblicato il Rapporto Supplementare. L’auspicio è quello di un intervento da parte delle istituzioni competenti in modo da poter celebrare tale storico momento riformando le suddette disposizioni affinché per tutti i minori presenti sul nostro territorio possano effettivamente essere garantiti tutti i diritti previsti dalla CRC.

In fede
ACP – Associazione Culturale Pediatri, Action Aid, AGeDO – Associazione di genitori, parenti e amici di omosessuale, AGESCI – Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani
Ai.Bi. – Associazione Amici dei Bambini, Amani – Associazione volontariato, Anfaa – Associazione Nazionale, Famiglie Adottive e Affidatarie, ANFFAS Onlus – Associazione
Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità intellettivo e/o Relazionale, Arché Onlus,
Arciragazzi, Associazione Bambinisenzasbarre, Associazione Valeria, Batya – Associazione per l’accoglienza, l’affidamento e l’adozione, CAM – Centro Ausiliario per i problemi
Minorili, Camera Minorile di Milano, Camera per i Minori di Salerno, Caritas italiana, CbM – Centro per il bambino maltrattato e la cura della crisi familiare, Centro per la Salute del Bambino Onlus, Centro Studi Hansel e Gretel, Centro Studi Minori e Media, CIAI – Centro Italiano Aiuti all’Infanzia, C.I.E.S. – Centro Informazione e Educazione allo Sviluppo,
CISMAI – Coordinamento Italiano dei Servizi contro il Maltrattamento e l’Abuso dell’infanzia
Cittadinanzattiva, CNCA – Coordinamento Nazionale delle Comunità di Accoglienza
CND – Consiglio Nazionale sulla Disabilità, Codici – Agenzia di Ricerca Sociale, Comitato Giù le Mani dai Bambini Onlus, Comunità Nuova Onlus, Cooperativa Sociale Dedalus, Coordinamento Genitori Democratici Onlus, Coordinamento La Gabbianella Onlus, CTM Onlus Lecce, FEDERASMA Onlus, G.L.N.B.I. – S.I.P. Gruppo di Lavoro Nazionale del Bambino Immigrato della Società Italiana di Pediatria, IBFAN Italia, Il corpo va in città, INMP – Istituto nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti e il contrasto delle
malattie della povertà, IRES – Istituto di Ricerche Economiche e Sociali, IRFMN – Istituto di Ricerche Mario Negri, L’abilità associazione Onlus, La gabbianella e altri animali Onlus,
Associazione L’altro diritto, LIBERA, M.A. Gruppo Genitori Adottivi del Triveneto, MAMI – Movimento Allattamento Materno Italiano Onlus, MDC Junior – Movimento in Difesa del
Cittadino, OsservAzione Onlus – Centro di ricerca contro la discriminazione di Rom e Sinti
Fondazione Federico Ozanam – Vincenzo De Paoli, Associazione On the Road Onlus
Ass. Passo dopo Passo…Insieme Onlus, Cooperativa Sociale Pralipè, Save the Children Italia, Associazione Saveria Antiochia Omicron, SIMM- Società Italiana di Medicina
delle Migrazioni, SOS Villaggi dei Bambini Onlus, Terre des Hommes Italia, UISP – Unione Italiana Sport per Tutti, VIS – Volontariato Internazionale per lo
Sviluppo.

Nessuno ti regala niente, noi sì

Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.