Migranti
Minori non accompagnati, tutori volontari in crescita, ma non bastano
I dati del V Rapporto sulla tutela volontaria realizzato dall’Autorità Garante per l’infanzia e l’adolescenza. Se i tutori sono aumentati di quasi il 10% raggiungendo il numero di 3.783 i Msna segnano un più 63,5% rispetto al 2021, toccando quota 20.089. Il caso degli ucraini: il 35% delle tutele aperte lo scorso anno si è chiuso per il rientro in Ucraina
Sono 3.783 i tutori volontari di minori stranieri non accompagnati-Msna. Si tratta di quasi il 10% in più (9,43) rispetto all’anno precedente (erano 3.457). La maggior parte degli oltre 3.700 tutori risulta iscritta nel registro del Tribunale per i minorenni di Torino (504). Seguono Roma (440), Milano (267), Bologna (230), Palermo (227) e Perugia (202).
Si tratta perlopiù di donne (74%), di laureati (59,37%) e di occupati (77,86%). Quanto all’età, prevale la fascia over 46 (69,72%). In calo, rispetto al 2021, il numero dei più giovani: quelli tra 18 e 24 anni passano dall’11,55% allo 0,20%, mentre quelli tra 25 e 35 anni scendono dal 10,65% al 7,93%.
Sono questi alcuni dei dati che emergono dal quinto “Rapporto di monitoraggio sul sistema della tutela volontaria (1° gennaio 2022 – 31 dicembre 2022)” pubblicato oggi – martedì 7 novembre – sul sito dell’Autorità garante (tutelavolontaria.garanteinfanzia.org). Lo studio, che prende in considerazione il 2022 dal 1 gennaio al 31 dicembre, è stato realizzato dall’Autorità garante per l’Infanzia e l’adolescenza-Agia in collaborazione con i tribunali per i minorenni e i garanti regionali e delle province autonome.
«L’aumento del numero di tutori volontari è una buona notizia, soprattutto alla luce dell’incremento dei flussi di minori che negli ultimi mesi hanno raggiunto il nostro Paese senza adulti di riferimento», commenta l’Autorità garante Carla Garlatti. «Il tutore rappresenta una figura centrale del sistema di accoglienza e integrazione, mi auguro che sempre più cittadini presentino la loro candidatura per assicurare a questi ragazzi i diritti e i servizi che spettano loro».
I numeri
Per diventare tutore volontario è necessario aver seguito un corso di formazione tenuto dai garanti regionali e delle province autonome. Nel 2022 ne sono stati organizzati 17 e vi hanno preso parte, concludendoli positivamente, 730 aspiranti tutori. Di questi, 631 hanno accettato di essere iscritti nell’elenco tenuto dal tribunale per i minorenni del proprio territorio: si tratta dell’81% del totale dei cittadini che hanno concluso i corsi, pari all’11% in più rispetto all’anno precedente.
Quanto agli abbinamenti, in 25 dei 29 tribunali per i minorenni italiani, ne sono stati accettati 10.200, con oltre il 50% complessivamente concentrato tra Palermo (3.092), Reggio Calabria (1.142), Catania (801) e Bologna (752). Va segnalato che a Catanzaro, Firenze, Messina, Palermo, Reggio Calabria, Taranto, Trento e Trieste sono state accettate tutte le proposte di abbinamento.
Al 31 dicembre 2022 erano 6.991 le tutele ancora in corso, un dato – segnala una nota – in aumento del 52,41% rispetto al 2021. In questo caso, la maggiore concentrazione si registra tra Palermo, Roma e Milano (complessivamente 3.609). In lieve flessione, infine, risulta il dato delle rinunce all’incarico, che passa dal 69% del 2021 al 56%. Le ragioni prevalenti della rinuncia rimangono quelle della lontananza del domicilio e del carico eccessivo di responsabilità.
I minori stranieri non accompagnati
«Dal rapporto emerge che già al termine del 2022 i minori stranieri non accompagnati sono aumentati del 63,5% rispetto al 2021, toccando quota 20.089. L’incremento è in gran parte dovuto alla presenza di un considerevole numero di minori ucraini arrivati nel nostro Paese a seguito del conflitto nato a febbraio del 2022», commenta Garlatti.
«La percentuale più cospicua di minorenni stranieri (46%) è ospite di una struttura di accoglienza della rete Sai, ma aumenta il dato dei minorenni in affido familiare, che passa dall’1% al 4%. Va detto però che quest’ultimo dato è condizionato dalla presenza dei minorenni ucraini, per i quali è stato fatto ricorso spesso a tale istituto. In ogni caso» conclude la garante, «questa crescita incoraggia a valorizzare l’affido dei minori stranieri non accompagnati, anche attraverso nuove iniziative da mettere in campo avvalendosi dei fondi europei gestiti dal Ministero dell’interno».
Il caso dei minori ucraini nel 2022
Quanto ai minorenni ucraini, nei loro confronti sono state aperte complessivamente 5.139 tutele, delle quali 3.427 per minori accompagnati da un adulto di riferimento. Nel 50% di questi casi – precisa una nota – le tutele sono state avviate nonostante l’adulto di riferimento che lo accompagnava fosse munito di un documento di nomina a tutore rilasciato dall’autorità ucraina. Nel 62% dei casi inoltre è stata attribuita efficacia al provvedimento di nomina a tutore, adottato dall’autorità ucraina, di un parente già residente in Italia.
Rispetto al totale delle tutele aperte, il 35% (pari a 1.678) risultava chiuso al 31 dicembre 2022: per oltre un terzo di questi casi la chiusura è stata determinata dal rientro in Ucraina del minorenne.
In apertura foto Adolfo Quintanar Perez/Avalon/Sintesi
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