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MINORI. La commissione per l’infanzia cambia nome
La pubblicazione in gazzetta ufficiale il 3 agosto
di Redazione
Non si chiamerà più Commissione parlamentare per l’infanzia, come stabilito dalla legge n. 451 del 23 dicembre 1997, ma più esaustivamente Commissione parlamentare per l’infanzia e per l’adolescenza. E il suo parere sarà obbligatorio nella predisposizione «del piano nazionale di azione di interventi per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva». È quanto previsto dal ddl n. 1657, approvato dalla Camera il 29 luglio e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 3 agosto scorso, che va a modificare la denominazione e le competenze della commissione in questione, unificando i testi proposti da Alessandra Mussolini e da Luisa Capitanio Santolini (con l’assorbimento dei disegni di legge n. 1111 e n. 1123).
L’articolo 2, inoltre, precisa le funzioni della Commissione parlamentare: acquisire dati, favorire lo scambio di informazioni e promuovere «le opportune sinergie con gli organismi e gli istituti per la promozione e la tutela dell’infanzia e dell’adolescenza operanti in Italia e all’estero e con le associazioni, le organizzazioni non governative e tutti gli altri soggetti operanti nell’ambito della tutela e della promozione dei diritti di minori nonché dell’affido e dell’adozione».
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