Abusi e digitale

Minori, in 4 anni quasi raddoppiati i crimini da adescamento online

È quanto emerge da un convegno su abusi e digitale di Telefono Azzurro, che denuncia: in Europa 1 bambino su 5 è vittima di violenza sessuale

di Alessio Nisi

minori

Si stima che circa un bambino su cinque in Europa sia vittima di qualche forma di violenza sessuale e che in circa l’80% dei casi, l’abusatore è qualcuno che il bambino conosce. L’abuso e lo sfruttamento sessuale dei minori online sono in aumento a livello internazionale e rappresentano un problema diffuso, senza segni di rallentamento. Secondo gli ultimi dati dell’Internet watch foundation, il 2023 è stato l’anno in cui la presenza di immagini di abusi sessuali di minori su web ha raggiunto il suo massimo. L’Istituto ha valutato 392.665 segnalazioni confermando che 275.652 pagine web contenevano immagini o video di bambini vittime di abusi sessuali.

La dignità dei bambini nel digitale

Approfondire le conseguenze dello sfruttamento sessuale a danno dei bambini e degli adolescenti, con uno sguardo rivolto al panorama internazionale mettendo in luce il rapporto tra abusi e digitale è stato l’obiettivo dell’evento organizzato oggi, in vista della Giornata nazionale per la lotta alla pedofilia e alla pedopornografia, dalla Fondazione S.o.s. Telefono Azzurro Ets  in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede  e Fondazione child, La dignità dei bambini nel mondo digitale.

L’evento è stato occasione per ribadire l’importanza di abbattere la cultura del silenzio sui temi della violenza e degli abusi che accompagna la disclosure di questi fenomeni, presente quindi anche in contesti istituzionali, comunitari, sportivi, in quanto questa può impedire alle vittime di parlare apertamente e di chiedere aiuto.

Nelle oscurità del dark web

È ormai evidente che il panorama degli abusi è vasto e insidioso, dallo sfruttamento finanziario di bambini attraverso richieste di denaro online, all’oscuro e immorale commercio di immagini di abusi sui minori (Child sexual abuse material – Csam) generate sempre più spesso attraverso l’utilizzo dell’intelligenza artificiale fino al grooming, ovvero l’adescamento di minori a fini sessuali. Secondo un recente report Iwf in un solo mese sono state pubblicate in un forum Csam del dark web 20.254 immagini generate dall’intelligenza artificiale. Di queste, 11.108 contenevano materiale pedopornografico.

Abusi sempre più complessi

Oltre ad assistere a un aumento nei numeri a livello internazionale, si assiste anche a una maggiore complessità di casistiche e di tipologie di violenze sessuali. Anche grazie all’innovazione tecnologica, gli abusi sui minori nel mondo virtuale sono diventati significativamente più complessi rispetto al passato, con effetti devastanti che perdurano nel tempo e nuove forme, spesso più subdole e di complessa identificazione.

Ricatti e tecnologia

La tecnologia assume spesso il ruolo facilitatore dell’abuso, agevolandone l’inizio, l’intensificazione e il mantenimento anche attraverso pratiche ricattatorie. Preoccupante l’uso dell’intelligenza artificiale generativa per creare immagini di abusi sessuali su minori, spesso indistinguibili dal materiale di abuso reale.

Manuali per l’adescamento. Diversi paesi, come per esempio il Regno Unito, si stanno già muovendo per affrontare la preoccupante crescita del materiale Csam generato dall’intelligenza artificiale, rendendo reato la generazione di strumenti online che creano questo tipo di materiale abusivo. Dall’inizio del 2023 le segnalazioni in merito sono sempre più numerose, come rilevato da un’indagine dell’Internet watch foundation, da cui è emersa anche l’esistenza di manuali online per aiutare i criminali a perfezionare le tecniche di addestramento dei sistemi di intelligenza artificiale con l’obiettivo di restituire risultati il più realistici possibile.

Bambini sempre più piccoli tra le vittime

Un tema di grande rilevanza quando si tratta di Csam è il materiale autoprodotto. L’autoproduzione di materiale abusivo da parte degli adolescenti è aumentata nel corso del tempo e ha coinvolto sempre più precocemente i bambini. Secondo Europol il fenomeno si è espanso in modo imprevedibile anche a causa della pandemia da Covid-19. Se prima il fenomeno riguardava soprattutto preadolescenti, dati raccolti da Internet watch foundation mostrano un aumento significativo di questo tipo di immagini raffiguranti anche bambini molto piccoli, di età compresa tra i 7 e i 10 anni (+67% rispetto al 2022).

Le drammatiche conseguenze degli abusi online

Sebbene l’abuso sessuale operato tramite tecnologia sia talvolta considerato meno grave rispetto all’abuso sessuale offline, gli esiti emotivi, psicologici e comportamentali sembrano essere gli stessi. Una vasta gamma di conseguenze psicologiche simili a quelle riportate tra le vittime di abuso sessuale offline (come la sofferenza psicologica, comportamenti autolesionistici o suicidari, problemi di sonno, problemi di fiducia, relazioni compromesse e difficoltà a scuola) è stata identificata nelle vittime di abuso assistito dalla tecnologia. La permanenza online delle immagini dell’abuso complica ulteriormente l’impatto dell’abuso stesso e può portare a più intensi sentimenti di colpa, nonché alla rievocazione dell’esperienza traumatica. Ad esempio, secondo l’Fbi americana, da settembre 2021 a marzo 2023, almeno 20 minorenni negli Stati Uniti si sono suicidati dopo essere stati vittime di sextortion.

Chi denuncia e chiede aiuto


Secondo i dati del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni, sono soprattutto ragazzi di genere maschile, con un’età compresa tra i 14 e i 17 anni, a denunciare e chiedere aiuto alla polizia postale in quanto vittime di sextortion, come dimostrano anche i dati di Telefono Azzurro.

Quasi raddoppiati gli adescamenti online

Generalmente commesso da soggetti conosciuti dal minore, per legami di parentela o per ragioni educative o di cura, anche l’adescamento dei minori a fini sessuali è un problema in crescita a livello mondiale, che mette sempre più bambini a rischio di subire abusi ed essere vittime di sfruttamento sessuale. Dai dati della National society for the prevention of cruelty to children – Nspcc emerge che negli ultimi quattro anni sono aumentati dell’80% i crimini di grooming online.

Poche informazioni precise

Nonostante una maggiore consapevolezza, ci sono poche informazioni precise su quanti abusi sessuali sui minori si verificano negli ambienti istituzionali e quante siano le vittime. Considerata la difficoltà delle vittime di denunciare un abuso, la cultura e le dinamiche di potere e abuso insite nei contesti istituzionali creano ulteriori barriere. Se accade, in genere avviene molti anni dopo e molte informazioni disponibili sull’esperienza dell’abuso sessuale sui minori in contesti istituzionali si basano sulla testimonianza di sopravvissuti ad abusi non recenti (Centre of expertise on child sexual abuse, 2023). 

Agire concretamente

«Con l’avvento della tecnologia digitale, gli abusi hanno assunto nuove forme e si sono diffusi su scala globale», sottolinea Ernesto Caffo, presidente di Telefono azzurro, «in risposta a questa sfida che sta diventando sempre più grande si rende necessario non solo sviluppare una piena consapevolezza sul tema, ma anche agire concretamente per contrastare tali problematiche».

Una rete contro gli abusi

Per Caffo «è necessario mettere a sistema tutte le risorse del paese partendo dalle istituzioni, dal mondo accademico, dalla società civile e da tutti gli attori coinvolti, con l’obiettivo comune di proteggere la dignità e il diritto alla sicurezza di ogni individuo attraverso soluzioni concrete per affrontare gli abusi in tutte le loro forme, comprese quelle più insidiose che spesso si nascondono nella rete».

Determinante il monitoraggio delle minacce

Prosegue Caffo: «Dal momento che la tecnologia, e soprattutto l’intelligenza artificiale generativa è in continua evoluzione, non si può prevedere l’intera portata delle implicazioni che potrebbe avere nell’ambito degli abusi. Per stare al passo con i tempi è fondamentale tenere monitorati i nuovi sviluppi e affrontare le minacce emergenti il più rapidamente possibile per poter tutelare maggiormente minori e adolescenti. È inoltre fondamentale che tutti i paesi firmatari si impegnino realmente a rispettare la Convenzione di Lanzarote per prevenire ogni forma di sfruttamento e di abuso sessuale nei confronti dei minori attraverso iniziative di formazione, prevenzione, educazione digitale e protezione».

L’impegno di Telefono azzurro

Obiettivo di Telefono azzurro è mettere al centro le vittime, offrendo loro la possibilità di essere accolte, ascoltate, credute e aiutate. La dignità e il valore della persona sono sempre poste al centro del lavoro della Fondazione, ma per farlo è necessaria la collaborazione di tutti i soggetti coinvolti, dalle istituzioni alla società civile, dalla comunità educante alle autorità.

Attraverso la linea d’ascolto del 114 Emergenza infanzia, servizio di pubblica utilità istituto e promosso dal Dipartimento per le Politiche della Famiglia Presidenza del Consiglio dei Ministri e gestito da Telefono azzurro senza interruzioni fin dal suo avvio nel 2003, Telefono azzurro offre assistenza psicologica e consulenza psico-pedagogica, legale e sociologica in tutte le situazioni che possono comportare rischi e compromissioni per l’armonico sviluppo psico-fisico dei minori.

Obiettivo primario del Servizio è essere uno strumento per la società attraverso il quale fornire risposte concrete alle situazioni di abuso e violenza, spesso multiproblematiche e multifattoriali, che, come tali, richiedono una imprescindibile collaborazione tra istituzioni, autorità e servizi. Allo scopo di assicurare la presa in carico delle segnalazioni ricevute e la conseguente tutela dei soggetti minorenni coinvolti, il Servizio 114 adotta un modello atto a permettere e rafforzare la comunicazione in rete con i servizi e le istituzioni, come ad esempio i servizi sociali, le strutture sanitarie dedicate alla salute mentale, le forze dell’ordine, l’autorità giudiziaria.

I numeri del 114

Nel 2023, il 114 Servizio Emergenza infanzia ha registrato un aumento del 2,5% rispetto all’anno precedente di casi gestiti con motivazioni relative ad abuso sessuale (164), con una media di oltre 13 casi gestiti al mese. Nel 29% dei casi le situazioni riferite sorgono e persistono online (+3 casi rispetto all’anno precedente). Nel 90% dei casi gestiti i minori risultano coinvolti nel ruolo di vittime, nel 6% di autori e nel 4% in quello di testimoni. Il 61% dei minori coinvolti sono di sesso femminile. Le regioni da cui sono pervenute maggiormente le richieste d’aiuto sono in primo luogo dal Veneto (18%), Lazio (16%) e Lombardia (16%).

Le motivazioni relative ai casi di abusi sessuali online sono: Csam (40,3%), sextortion (34,3%), grooming (13,4%), sexting (7,5%) e molestie sessuali (4,5%). Nel caso degli abusi sessuali online si nota come il 51% dei minori coinvolti sia di sesso maschile.

In apertura foto di Compare Fibre per Unsplash

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