Famiglia

MINORI. I clown di corsia compiono dodici anni

Viviamo In Positivo, l'associazione nazionale di promozione sociale torinese, prima in Italia a introdurre nelle corsie degli oispedali clownterapia e comicoterapia festeggia il dodicesimo anno di attività

di Redazione

Duecento corsi base per 6.000 volontari e trecento di formazione specialistica per diventare «clown di corsia». Esperti in giocoleria, mimo, lavoro di squadra, teatro, ma anche volontari oncologici e volontari missionari. È questo l’esercito del sorriso di «ViviamoInPositivo» (Vip), l’associazione nazionale di promozione sociale con sede a Torino che da 12 anni fornisce attività di supporto e di formazione, in
particolare nell’ambito socio-culturale, socio-educativo e socio-assistenziale usando come strumenti principali la pedagogia del circo sociale, la clownterapia, la comicoterapia e il teatro. «Il 3 dicembre del 2000», raccontano i fondatori Maria Luisa Mirabella e Sergio Pinarello, «è nato il gruppo di clown di corsia. Il primo servizio si è svolto presso un Istituto (allora orfanotrofio) per bambini abusati, quindi una persona del gruppo di comicoterapia, caposala dell’ospedale Martini di Torino, ci ha proposto di iniziare un servizio di volontariato nell’ospedale stesso.
Il gruppo si è presto trovato impegnato ogni fine settimana, in strada, in ospedale, in orfanotrofio e in case di riposo».
«Poco tempo dopo» continuano «usciva il film “Patch Adams” che, in Italia, ha sollevato interesse per la clownterapia. Grazie al sito clownterapia.it, creato in quel periodo, diverse persone da diversi luoghi d’Italia venivano a Torino a seguire il corso Vip di clownterapia e poi, tornate nelle loro città, sentivano il desiderio
di costruire un gruppo clown così. Ad oggi sono più di 40 le sedi Vip sul territorio italiano. Dal 2002 sono state organizzate 25 missioni all’estero (in 11 Paesi diversi), sempre con un occhio al fatto di portare la clownterapia e la positività nei luoghi visitati. I volontari erano scelti tra quelli con particolari abilità educative
o tecniche per formare i responsabili locali».

Ci sono diversi modi di fare la clownterapia. C’è il volontario «clown di corsia», per il quale bisogna frequentare un corso di formazione base di preparazione tecnica e propedeutico alla clownterapia, e in seguito proseguire la formazione presso l’Associazione per tutta la durata della permanenza in un’associazione Vip. Disponibilità e impegno i punti di partenza per fare due servizi al mese in ospedale, ferma restando la formazione continua. Il volontario «clown joy» è, invece, chi sceglie di diffondere i valori Vip, sensibilizzando i cittadini al «vivere in positivo» e
alla clownterapia, sia recandosi in luoghi di disagio quali case di riposo, comunità, sia in strada e nelle piazze in occasioni di eventi locali e nazionali o raccolte fondi, diffondendo allegria, gioia e buon umore. Anche il «Vip clown joy» frequenta il corso base per clown di corsia e offre la sua disponibilità per un servizio al mese,
impegnandosi a seguire almeno un allenamento di formazione mensile. Il
tirocinio dura comunque un anno e viene effettuato con l’accompagnamento di volontari clown formati.
Gli argomenti trattati durante la formazione comprendono tecniche teatrali e circensi, crescita personale e igiene. Particolare attenzione viene data al comportamento in ospedale, che comprende la fiducia, la comunicazione, la psicologia del rifiuto, la costruzione del «personaggio clown», la giocoleria comica, l’acrobatica comica, le tecniche e le gag clownesche e la micromagia.


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